Luca Fanetti ha compiuto una ricerca su una figura elbana particolare un giovane militare il tenente Leo Seni, morto poco più che ventenne ad El Alamein il 24 ottobre 1942 assieme al Capitano Ruspoli ( medaglia d' Oro al Valor Militare )
Fanetti si è mosso dall’opera di Paolo Caccia Dominioni “Takfir. Cronaca dell'ultima battaglia di El Alamein, tratta dal diario storico di un battaglione”
In una parte del libro (pagina 323, appendice II, parole di Giorgio Peruzzi, III battaglione guastatori paracadutisti) il Caccia Dominioni scrive:
''. . . E comincia dal comandante, il maggiore Giulio Burzi, ufficiale di complemento, buon capo ed uomo di sicuro esempio, che affrontava, tra l' altro, l'ansia di avere un figlio nello stesso batttaglione e semplice paracadutista e graduato. Giorgio aveva seguito nei paracadutisti un altro volontario, il tenente Leo Seni di Portoferraio, eccellente e intrepido ufficiale. La mattina del 24 ottobre, quando la situazione sulla fronte di Ruspoli sembrava disperata, Seni disse a Giorgio e alla sua squadra : '' Mi raccomando: di qui gli inglesi non devono passare, tenete duro a tutti i costi e se non avete altro usate bottiglie esplosive e bombe a mano. W la Folgore !'' '' W la Folgore !'' esplose l' urlo dei mortaristi. Seni si allontanò con Ruspoli e poco dopo caddero entrambi...''
A questa testimonianza si aggiunge una poesia scritta nel 1946 da un amico del Seni Carlo Laurenzi nato a Livorno ma cresciuto all’Elba, che sarebbe doi diventato un noto giornalista e scrittore
“AD UN UFFICIALE DISPERSO
Anche tu se respiri in questa primavera che arde
vuoi che una festa navale illumini l' orizzonte del porto:
orifiamme, fanfare di guerra, la Croce del sovrano morto,
i moschetti dei tuoi soldati lucenti come alabarde.
Evviva il Re, per la sua memoria che impallidisce
simile all' ultima raffica al largo dei lidi isolani,
quando nel vento greco volano i sonnolenti gabbiani
verso il gorgo d'estate celeste che li rapisce.”
Fanetti è successivamente riuscito a rintracciare il nipote, nipote Roberto Seni, che gli ha fornito due immagini dell’ufficiale isolano in una delle quali egli è ritratto con il fratello Elio
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