Nel settecento a Portoferraio si poteva entrare od uscire solo attraverso le porte urbane.
Erano due: una posta a mare e un’altra posta a terra.
La porte urbane sono opere di epoca medicea, del periodo di fondazione di Cosmopoli, 1548
Pensate e costruite con la funzione che dovevano avere le porte di una città dell’epoca e per una comunità di abitanti di quell’epoca, quando il rischio era continuo di essere attaccati dal mare e da terra.
Durante il giorno aperte e luogo obbligato di passaggio di merci e di persone, erano chiuse durante la notte.
Soldati della guarnigione erano a presidio militare continuo di guardia di queste porte.
Della porta a Terra esiste documento di archivio, disegno a china acquerellato (foglio 91, n31, Miscellanea Medicea. Archivio di stato di Firenze) che portando la firma di Giovan Battista Bellucci per altri Belluzzi detto il San Marino (ingegnere militare), presente da aprile a giugno 1548 a dirigere i lavori di fondazione di Cosmopoli, accerta che il Bellucci è al lavoro in questa zona.
Porta a Terra, opera dunque tra le primissime ad essere fabbricata e prende forma quando la costruzione di Cosmopoli era ancora allo stato campale (terra e legno)
Nel 1565 la struttura da campale è stata trasformata in architettura permanente muraria.
Lo dimostra un disegno (stilo, matita nera, penna e inchiostro) attribuito a Giovanni Battista Venturi (commissario). Il disegno illustra gli alloggiamenti all’ingresso interno della porta di Terra, al termine del tunnel che era stato ricavato dentro la roccia, chiamato la “tromba” che sottopassa il bastione della Cornacchia.
In un altro disegno (stilo, penna e inchiostro, acquerello giallo), attribuito a Giovanni Camerini o Camerino per altri (ingegnere militare), sempre dello stesso anno, 1565, l’ingegnere sostiene che tali alloggiamenti non debbano essere impedimento per la postazione di artiglieria posta sopra la porta ostacolandone la visione nelle varie direzioni e specifica che al di fuori della cortina è ”l’orto della Illustrissima Signora Duchessa”.
Nel 1574 nella carta di archivio intitolata “Nota delle case di Portoferraio”, la strada che conduce all’ingresso interno della porta di Terra è chiamata “via della porta di terra”.
E’ già una delle strade più abitate essendo in dettaglio trascritte le case e gli abitanti di esse con patrionimico e patronimico.
In questa nota, sopra l’ingresso interno della porta di Terra sono descritte essere presenti quattro stanzette che servono per alloggio ai soldati che di continuo fanno guardia alla porta ma anche ad “uso di fabbro”, adibite cioè per scòpi non militari ma per lavorare e riparare oggetti in ferro.
“…Quattro stanzette sopra la porta di terra che è a uso di fabbro et le altre servono per alloggiamenti alli soldati che stanno del continovo alla guardia di quella porta…”
(“Nota delle case di Portoferraio “Archivio mediceo. Filza 606.Archivio di stato di Firenze)
Non bisogna dimenticare che proprio lì vicino ci sono “case nuove che vanno alla porta di terra a uso fonderìa”
(idem come sopra)
Rilievi planimetrici e in sezione eseguiti dal genio militare francese nei primi anni dell’ottocento, quando l’Elba era diventata territorio metropolitano della Francia, mostrano in dettaglio una struttura complessa pervenuta a partire dal cinquecento.
Una struttura, quella dell’ingresso interno della porta di Terra, pensata non solo per proteggere e controllare il passaggio dentro la città ma per i difendere tutto il sistema bastionato del fronte di attacco di terra. Dotata di piazza d’arme, era infatti luogo che permetteva anche il controllo di accesso di tutte le rampe al suddetto fronte.
Nei secoli successivi al cinquecento, questi alloggiamenti dell’ingresso interno della porta di Terra sono visibili in particolari di alcuni dipinti in olio su tela. In un particolare del dipinto della “Veduta di Portoferraio” (1705 circa) è visibile anche il campanile a vela che sostiene la campana della cappella dedicata alla Madonna del Rosario, eretta alla porta di Terra “per servizio della soldatesca“ come riferisce il Lambardi.
Sul finire dell’ottocento l’ingresso interno della porta a Terra è telefotografato dall’Ottonella da Giorgio Roster
Il 14 marzo 1944 l’ingresso interno della porta di Terra è stato fatto oggetto di bombardamento aereo: in una foto dell’epoca si proprio il momento in cui il bombardamento ha colpito la porta di Terra dove si solleva un grossa nuvola di fumo.
Esistono foto che documentano lo stato dell’ingresso interno della Porta di Terra prima che fosse distrutto dalla bombe il 14 marzo 1944 durante il secondo conflitto mondiale.
Dopo il bombardamento l’ingresso interno della porta di Terra è stato lasciato allo stato di rudere, privo di ogni manutenzione, abbandonato, come attualmente oggi si vede. Inoltre, sul finire del secolo scorso, è stato fatto oggetto di nuova distruzione con l’apertura del fornice per passaggio di auto sotto il bastione della Cornacchia.
Oggi, rimangono visibili all’osservazione di chi cammina lungo l’ingresso interno della porta di Terra, tracce delle volte di quello che erano i vani di tutto il complesso. Tracce costituite dalla pietra usata nella muratura, cardini in ferro per il rastrello, volte realizzate in mattoni con intonaco tinteggiato. (Foto di copertina)
Era attraverso questi ruderi che avveniva nel settecento il transito di merci e persone da e per terra, a piedi e a cavallo.
Su questo transito era esercitato controllo.
Per le merci era infatti praticata un gabella da parte della magistratura comunitativa chiamata per questo “gabella della porta”. Essa rappresentava uno dei maggiori introiti per le casse comunali gestite dal camarlingo con la quale riusciva la comunità a pagare le tasse al duca. La funzione di controllo delle merci che transitavano alla porta e che dovevano essere sottoposte a gabella spettava ad un funzionario pubblico: lo chiamavano “stradiere delle porte”.
Insieme a lui c’era il “cassiere delle porte”, altro funzionario pubblico ma addetto alla registrazione dell’incasso.
Lo stradiere era impiego pubblico messo a concorso attraverso editto con pubblica notificazione posta alla “Colonna” della comunità di Portoferraio.
Era pagato 40 lire il mese ed era ufficio ambìto come attestano carte del settecento.
E’ scomparso dalla memoria collettiva e di esso rimane traccia solo in documenti di archivio.
Gli aspiranti che intendevano concorrere all’ufficio di stradiere si rivolgevano con supplica alla magistratura comunitativa per essere prescelti con “partito”(deliberazione) presa dalla stessa.
Nel 1795 lo fa Giovan Battista Alberti che concorre con questa supplica:
“Giovan Battista Alberti umilissimo servo delle signorie loro molto magnifiche e con tutto il rispetto espone come a tenore della pubblica notificazione stata posta a questa Colonna che vogliono concorrere al posto di Stradiere di queste porte di questa magnifica Comunità. Che perciò fa istanza l’oratore di essere ammesso al concorso di detto posto che è quanto”.
(Filza: “Istanze e negozi della comunità dal 1795 al 1798” Già C30-30,Carta senza numero di pagina Carteggio magistrale. Archivio preunitario del comune di Portoferraio. Archivio della comunità di Portoferraio 1554-1800. Archivio storico comune Portoferraio)
Poi lo fa anche Maturino Egal, francese, con questa supplica
“Comparisce
Maturino Egal Francese di d’Augere ed attesa la notificazione stata fatta a questa pubblica Colonna per quelle persone che vogliono concorrere al posto vacante di Stradiere colla mensual provisione di lire quaranta; che perciò fa istanza l’oratore alla S.S.L.L. Magnifico Magistrato d’ammetervi al medesimo impiego di stradiere che della grazia
A di 7 maggio 1795”
(Filza. Idem come sopra)
Ci prova anche Pasquale Chini, umilissimo servo, stradiere a termine di ufficio, con questa supplica, nella quale domanda di essere confermato:
“Molto Magnifici Signori
Pasquale Chini Stradiere a’ questa Porta umilissimo servo delle SS.rie LL. rappresenta
Come avendo presentito essere non tanto il postulante che qualunque altro Impiegato al servizio di questa Comunità sottoposto ad un annuale partito: e bramando voler continuare a servire nell’indicata qualità ; che perciò non omette supplicare la bontà delle Sig.rie LL. a volersi degnare di confermarlo nel detto impiego che di tal grazia si protesta di non cessare di pregare l’Altissimo per la loro conservazione e maggiore esaltazione
Io Pasquale Chini supplico come sopra et in fede mano propria”
(Filza. Idem come sopra)
Marcello Camici
Foto di copertina - Portoferraio, Ingresso interno di porta di Terra. Ruderi. Pietra della muratura e mattoni delle volte con intonaco.
Foto 1 - Giovanni Battista Venturi. Disegno per alloggiamenti alla porta di Terra. 1565
Foto 2 - Giovanni Camerini. Disegno con progetto degli alloggiamenti alla porta di Terra, 1565
Foto 3 - PARTICOLARE di “Veduta di Portoferraio” Dipinto olio su tela. 1705
Ingresso interno alla porta di Terra dove è visibile il campanile a vela che sostiene la campana della cappella Madonna del Rosario.
Foto 4 - Giorgio Roster. Telefotografia eseguita dall’Ottonella. Porta a Terra (Portoferraio) e in lontananza l'Isola di Capraia. 1895
Foto 5 - Portoferraio. 14 marzo 1944.Bombardamento aereo. Polvere e fumo che si sollevano nella zona di porta di Terra.
Foto 6 - Portoferraio, Ingresso interno della porta di Terra, Porta con rastrello prima del bombardamento del 1944.
Foto 7 - Portoferraio. Via porta di Terra, Lambardi e Scoscesa prima del bombardamento del 1944.
Foto 8 - Portoferraio. Via porta di Terra che termina al rastrello dell’ingresso interno della porta omonima prima del bombardamento del 1944.
Foto 9 - Portoferraio. Ingresso interno della porta di Terra e suo riuso in galleria per passaggio di auto.
Foto 10 - Giovan Battista Alberti. Supplica alla magistratura comunitativa di Portoferraio per concorrere all’ufficio di stradiere
Filza: “Istanze e negozi della comunità dal 1795 al 1798” Già C30-30, Carta senza numero di pagina Carteggio magistrale. Archivio preunitario del comune di Portoferraio. Archivio della comunità di Portoferraio 1554-1800. Archivio storico comune Portoferraio.
Foto 11 - Maturino Egal. Supplica alla magistratura comunitativa di Portoferraio per concorrere all’ufficio di stardiere
Filza: “Istanze e negozi della comunità dal 1795 al 1798” Già C30-30, Carta senza numero di pagina Carteggio magistrale. Archivio preunitario del comune di Portoferraio. Archivio della comunità di Portoferraio 1554-1800. Archivio storico comune Portoferraio.
Foto 12 - Pasquale Chini .Supplica alla magistratura comunitativa di Portoferraio, per concorrere all’ufficio di stradiere
Filza: “Istanze e negozi della comunità dal 1795 al 1798” Già C30-30,Carta senza numero di pagina Carteggio magistrale. Archivio preunitario del comune di Portoferraio. Archivio della comunità di Portoferraio 1554-1800. Archivio storico comune Portoferraio.