La Chiesa di San Nicolajo, un tempo conosciuta come Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, svolse un duplice ruolo per la comunità di San Piero in Campo: luogo di culto e cimitero. Il pavimento della chiesa poggiava su volte sotterranee che fungevano da sepolture per le principali famiglie del paese. Tra queste, vi era un’area dedicata esclusivamente ai bambini, chiamati "parvoli". Dal "Libro dei Morti" emerge, ad esempio, il caso di Vittoria Stefana, una neonata di 24 giorni, deceduta il 20 aprile 1792 e sepolta in questa sezione speciale.
Con il deteriorarsi del pavimento, le sepolture sotterranee furono chiuse definitivamente e coperte con una lastra di marmo decorata con un emblema della morte, come segno di memoria. All'esterno della chiesa, una cinta muraria delimitava un’area nota come Piana Santa, destinata alla sepoltura di coloro che non avevano diritto alle tombe interne.
Scoperte archeologiche del 2002
Nel giugno 2002, durante i lavori per il Museo del Granito presso la torre nord-est della Fortezza Belvedere, furono scoperti resti umani. La Società Archeologica del Centro Italia (S.A.C.I.) condusse indagini che rivelarono un sepolcreto medievale associato alla chiesa. Furono individuate otto tombe, di cui sette orientate est-ovest e una nord-sud. Alcune tombe contenevano più deposizioni, effettuate probabilmente in tempi diversi.
Queste tombe, scavate in un terreno in lieve pendenza a nord-est dell’abside della chiesa, testimoniano le trasformazioni subite dalla collina nel Cinquecento, quando l’impianto ecclesiale fu convertito in fortezza. La costruzione della torre preservò una piccola parte di questo sepolcreto, che in epoca medievale doveva estendersi su un’area più ampia.
Testimonianze di epoca classica
Le indagini portarono alla luce anche frammenti di ceramica a vernice nera e anforacei, databili al III-II secolo a.C. Questi reperti suggeriscono che la collina fu abitata già in epoca classica, forse sede di un tempio dedicato al dio Glauco, come indicato dalla tradizione locale. Questa scoperta arricchisce la conoscenza delle origini precristiane del sito.
Evoluzione storica della chiesa
Le ricerche hanno permesso di ipotizzare che il sepolcreto sia databile tra il XII e il XIV secolo. La mancanza di reperti nei contesti tombali e le trasformazioni architettoniche successive indicano che le tombe precedono le strutture quattrocentesche della torre. Inoltre, è stata documentata la fondazione dell’abside settentrionale della chiesa romanica originaria, visibile nella stratigrafia muraria.
L’inaugurazione del Campo Santo
La necessità di nuovi spazi funerari portò alla costruzione di un Campo Santo fuori dal paese. Il 4 aprile 1820, il cimitero di San Rocco fu benedetto dall’Arciprete Gregorio Spinetti durante la terza Festa di Pasqua, con una processione partecipata dalla comunità. I primi sepolti nel nuovo cimitero furono Angiolo, figlio di Cesare Colombi e Violante Consorte, e Mattea, moglie di Antonio Gentini.
Conclusioni
La Chiesa di San Nicolajo, grazie alle stratificazioni storiche e alle indagini archeologiche, costituisce un'importante testimonianza del patrimonio culturale di San Piero in Campo. Le trasformazioni strutturali e funzionali avvenute nel corso dei secoli offrono uno spaccato significativo dell’evoluzione del sito, evidenziando il suo ruolo chiave nella memoria collettiva della comunità. L’auspicio è che ulteriori ricerche possano approfondire la comprensione delle origini e delle modificazioni di questo complesso monumentale.
Gian Mario Gentini
Foto d'epoca (anni '60) documentative del lavoro di ricerca prima dei restauri del monumento