Nel giugno del 1548 è all’Elba Giovanni Camerini dove morirà nel 1570.
Sostituisce Giovan Battista Belluzzi che ha diretto le fabbriche di fondamento delle fortificazioni ormai da quasi due mesi. Camerini, architetto e ingegnere militare al servizio di Cosimo, ha dimostrato particolare abilità in opere idrauliche: forse non poco questo fatto deve aver influito il duca Cosimo nello sceglierlo a sostituire Belluzzi.
Cosimo, infatti, dopo aver visitato nel maggio del 1548 il “luogo rozzo e selvatico” dell’Elba dove sta fondando la sua nuova città è a conoscenza che acqua potabile ce ne è pochissima: senza acqua, nessuna difesa di alcun luogo può resistere a lungo.
Giorgio Vasari ricorda la visita del duca a Portoferraio in un bel dipinto a tutto tondo.
Nella fortezza da alto (Falcone) Camerini trova la fabbrica al cantiere di fondamento, in stato campale (terra e fascine), così come l’ha lasciata il Belluzzi. Continua la fabbrica della forbice di detta fortezza secondo il piano di fondazione approvato da Cosimo dove sono superati quei dubbi e contrasti sorti col Belluzzi riguardanti i piani di posizione dei fianchi di fortificazione.
Questo piano di fondazione del Camerini è conservato tra i documenti di archivio di stato di Firenze.
Tra giugno e dicembre 1548 è impegnato nelle varie fabbriche di fortificazione e il 25 settembre 1548 la fortezza dall’alto è chiusa.
E’ Bastiano Campana che lo annuncia scrivendo a Cosimo:
“La fortezza dall’alto è chiusa e la muraglia è dove 10 e dove 12 braccia e fanno un parapetto torno torno per amore e sicurtà di archibusieri e artiglieria, attendesi alla cisterna e mettiamo mano agli alloggiamenti e dall’altra banda gli scalpellini attendono a fare le pietre per la porta dove c’è un’apertura di 14 braccia. La fortezza da basso sta per essere serrata e pensiamo alla porta, a ognissanti le due fortezze saranno chiuse e le artiglierie ai luoghi loro. Servono mattoni per gli alloggiamenti addossati alle cisterne così sopra ci staranno 50 o 60 soldati e in quella da basso 70 o 80. Alla linguella ho fatto degli alloggiamenti per 40 compagni. Fuora appresso alle mura vi si son fatti altri alloggiamenti per altri 100 compagni Il camerino dice che a ognissanti ci si potrà alleggerire dei muratori e dei marraioli, e i lavori si riprenderanno a primavera. Dragut reis è nei mari di sicilia con 30 vele per essersi aggiuntato con l’armata d’algeri e altri corsali.”
(25 dicembre 1548. Mediceo del Principato 390, 290, Archivio di stato Firenze)
Il 26 novembre 1548, Bastiano Campana annuncia al duca che la fortezza da basso (Stella) è stata chiusa e che tra otto giorni verrà serrata con la chiave la fortezza dall’alto
“Sabato hanno serrato con la chiave la fortezza da basso, fra otto giorni si chiuderà quella dall’alto la cui porta con le pietre tiene a belvedere. Lavorasi le pietre per la porta da basso e si fanno portare per il bastione. Discordie fra i bombardieri e i due capitani per le guardie notturne. Ha ricevuto un’antenna di abeto per una barca di corsi che la ruppero.”
(26 novembre 1548, Mediceo del Principato 390 A, 1213.Archivio di stato di Firenze)
Il 23 dicembre 1548, Lorenzo Pagni di ritorno dall’Elba insieme con parte della famiglia di Cosimo scrive al vescovo di Forlì nella Romagna toscana. Descrive quello che ha visto della nuova città.
Parlando di forte Falcone aggiunge notizie dettagliate:
[…] Finalmente con prospera navigatione ritornammo hieri furno otto giorni a Livorno dove giunti havemmo comandamento da Sua Ecc. di non disbarcare per che Lei voleva andare nell’Elba e così s’imbarcò la medesima sera a 22 hore su la Capitana di Don Gratia in compagnia della Duchessa, di Don Francesco, di Don Giovanni et di Donna Maria et il giorno seguente arrivò nell’Elba 22 dove visitò le due fortezze nuovamente fabricate le quali son condotte quasi alla sua perfettione et riescono belle et gagliarde quanto si possi desiderare o imaginare, et quella che è nel colle più basso per essere fabricata in modo di stella l’ha cognominata la Stella, l’altra che è nel colle più alto l’ha cognominata el Falcone et una piccola fortezza che ha fatto nella punta del molo dove vuol fare una travata che da e’ lati sarà immobile e nel mezzo mobile da poterla serrare per ogni bisogno con catena di ferro l’ha cognominata la Linguella. Ha ordinato che da qui innanzi sian guardate come si guardano l’altre fortezze d’importantia et nella fortezza della Stella ha deputato per castellano il capitano Bastiano d’Arezzo con 50 compagni oltre a’ bombardieri tra e’ quali gl’è pagato un alfieri, un sergente et due caporali, et per guardia del Falcone et della Linguella ha deputato il capitano Ballotta da Perugia con altre tante numero di soldati, con 30 de’ quali egli stava residente nel Fal- cone et terrà nella Linguella l’alfieri et un caporale e 20 uomini e tutte queste fortezze sono fornite di artiglierie, di munitioni et di vettovagle grassamente. Ha lassato sua eccellenza che si edifichi lungo quel porto delle case pur’ assai et in breve spatio di tempo vi si farà una bella città, havendo donato molti siti a diverse persone che gli hanno chiesti per edificare, et gli architetti di sua eccellenza hanno dato ordine di tirar le corde per egualare le strade, acciò che li edifitj si faccino di quella maniera che conviene a una bella città. Il sito è bello quanto si possi desiderare et è in modo d’una l’una et le case saranno parte in piano et parte in collina, guardate dalle tre fortezze sopradette che stanno a punto in triangolo. Sonovi molti fragmenti di anticaglie et fra li altri un teatro che alcuni voglion dire fusse un bagno 23 et si vede che lungo il porto erano bellissimi portichi in volte et nel principio della costa del monte è un edifitio con mura grossissime con uno smalto di sotto di ghiaia et calcina che molti giudicano fusse una conserva d’acqua. In somma il luogo è bellissimo, l’aria perfetta e li vini perfettissimi et il paese è da ridursi presto a cultura et da cavarne ogni frutto et s’io volessi referire alla s.v. molte altre particularità di quel luogo senza dubio sarei troppo prolisso et li verrej a fastidio, però omettendole, li dirò solamente che quello è un luogo, hora che vi sono le fortezze, da tenere molto maggior conto et cura che non si fa della fortezza di Livorno.”
(23 dicembre 1548. Mediceo del Principato 4311, carte senza numero di pagina. Archivio di stato di Firenze)
Nel 1549, anno successivo a quello di inizio della fondazione, Camerini scrive a Cosimo, illustrando con l’invio di una pianta, il piano urbanistico della nuova città e comunica al duca che a forte Falcone è pronta e intonacata l’importante opera della cisterna per l’acqua.
E’ il 19 giugno 1549 e scrive al duca:
“Illustrissimo et Eccellentissimo Signor,
se le manda il disegnio della pianta di questo luogho sicondo che mi parse intendere che fussi la volontà di Quella….
Essi [è] fatto i fornacci da mattoni dopo la partita di Vostra Eccellenza, e così si fa quella delli enbrici, e perché ancora per conto delle galere s’è auto a [i]mpalcar quasi la seconda delle conserve e mattonare e intonicare drento, e al forno far loro stanze per tenere loro farine e altro, abiamo auto a tenere e maestri molto spartiti; pure al presente gli andiamo riducendo il più che si può, e da otto giorni in qua s’è tenuto alla Stella 6 o 7 maestri e al Falcone altrettanti e 'l resto dove è accaduto alla giornata. […] La citerna del Falcone è ’ntonicata, …..”
(Mediceo del Principato, 393, cc. 621 r-622 r. Archivio di stato di Firenze)
Il disegno della pianta inviato da Camerini a Cosimo nel 1549 è andato perso ma in rapporto a questo disegno perduto è da porre un altro, sempre del Camerini, che inviato dall’ingegnere al duca Cosimo nel 1553 ripete il disegno della pianta del 1549 perduta.
Nel giugno del 1551 Camerini informa Cosimo che “Al Falcone s’è fatto tutte le volte della banda di ponente e piaze manca solo a farsi dua di verso la Stella...Al puntone sotto Sassi non s’è fatto nulla da poi si cominciò al Falcone ma penso questa settimana mettervi 4 maestri che l’alzin all’altezza di braccia 5 come l’altro e massimo la parte fondata”
(Mediceo del Principato, 403, c.105 r. Archivio di stato di Firenze)
Ma nel giugno del 1551 i lavori a forte Falcone non cessano perché il Camerini davanti alla forbice del fronte bastionato propone “un muro lungo circa 50 braccia con terrapieno antistante di altezza tale da proteggere la fortezza del Falcone dal cordone in giù”
(Mediceo del principato, 403, c 105 v. Archivio di stato Firenze)
La proposta, che è visibile in un disegno del Camerini non viene eseguita davanti alla forbice bastionata ma davanti al fronte tanagliato rivolto ad occidente
Nel settembre del 1551 al Falcone si costruiscono gli alloggiamenti “..son finite tutte le piaze e fassi il parapetto di verso a Stella”
Nel dicembre 1553 riferisce a Cosimo che “… i contrafossi del Falcone sono alti braccia 5 e sono terrapienati fino a detta altezza… e contrafossi del terzuolo cioè el baruardo primo verso il Falcone sono alte le mura braccia 3 e vassi terrapienando”
(Mediceo del principato. 417°, c.988 r. Archivio di stato Firenze)
Il progetto del contrafosso del “baruardo primo verso il Falcone” è conservato in archivio.
Con la costruzione dei contrafossi o antifossi davanti al Falcone e ai baluardi del fronte di attacco di terra l’opera del Camerini al Falcone raggiunge la conclusione.
Camerini ha trasformato la fortezza da alto da architettura campale in architettura permanente la quale si è attuata coll’incamiciatura (rivestimento murario della struttura campale) e con la organizzazione tecnica sia sul piano difensivo (cannoniere negli angoli rientranti delle tenaglie e del fronte bastionato del Falcone e galleria nella scarpa con feritoie per moschetteria) che sul piano idraulico (sistema di incanalamento e raccolta delle acque).
Da allora in poi la fortezza del Falcone subirà solo poche variazioni in rapporto alle esigenze belliche che nel corso del tempo erano cambiate.
E’ durante il novecento che la struttura del Falcone è stata fortemente e pesantemente manomessa da parte dell’amministrazione militare per la costruzione di un edificio nel cortile interno, costruzione a due piani con tetto orizzontale la cui imposta superiore coincide con il livello superiore delle cannoniere nella parte del fronte bastionata rivolta verso nord-ovest.
Marcello Camici
Foto di copertina - Giorgio Vasari - Ritratto del volto di Giovanni Camerini. PARTICOLARE. Dipinto “Fondazione di Portoferraio. Cosimo visita le fortificazioni dell’Elba”. Tondo incorniciato a stucco. Dipinto intonaco pittura a olio. Palazzo Vecchio Firenze.
Foto 1 - Giorgio Vasari. ”Fondazione di Portoferraio. Cosimo visita le fortificazioni dell’Elba “Tondo incorniciato a stucco. Dipinto Intonaco pittura a olio. Palazzo Vecchio Firenze.
Foto 2 - Giovanni Camerini, Linea magistrale e progetto della rete viaria del corpo di piazza di Cosmopoli, 1549. Mediceo del Principato, 417A, cc. 989 v-990 r. Archivio di stato Firenze
Foto 3 - Giovanni Camerini. Forbice del Falcone col progettato contrafosso. Mediceo del principato.403,c.106 r. Archivio di stato Firenze.
Foto 4 - Portoferraio. Forte del Falcone. Contrafosso realizzato davanti al fronte tanagliato rivolto ad occidente.
Foto 5 - Giovanni Camerini. Disegno del progetto del contrafosso per il baluardo del “terzuolo” che è il terzo baluardo del fronte di attacco di terra a partire da quello della porta cioè il primo verso il Falcone. 1553.
Penna e inchiostro. Mediceo del principato. 417, c.180r Archivio di stato di Firenze.