Forte Falcone nel 1848 è stato carcere per Francesco Domenico Guerrazzi (1804-1873) patriota e letterato livornese. La vicenda del Guerrazzi prigioniero a forte Falcone è conosciuta. Lo ricordano una strada a lui intitolata (FOTO 1 ) e una lapide.
”Diciannove secoli vedono la legge del Vangelo come una bandiera in mezzo alla battaglia inoltrarsi gloriosa e trionfale per le vinte contrade, avanzarsi per lo universo e bandirvi lo amore. Questo divino vessillo candido di fede, verde di speranza, vermiglio del sangue dei martiri ha superato il volo delle aquile romane. Alla spada della superbia vennero meno il taglio e la punta; le catene di ferro caddero logorate dalle ire dei popoli, ma la legge della carità nelle procelle acquista vigore, ingagliardisce per contrasto, la persecuzione disperde e lo errore.”
Questo è l’incipit della “Predica pel venerdì santo” opera letteraria composta dal Guerrazzi dentro la cella di forte Falcone.
Prima di lui, nel 1798, a forte Falcone fu rinchiuso il conte fiorentino Giorgio Libri (1780-1836), bonapartista e assertore convinto delle idee della rivoluzione francese. La vicenda della sua vita è legata alla indipendenza del Belgio https://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Libri-Bagnano
La sua detenzione a forte Falcone è meno conosciuta alle cronache storiche di quella del Guerrazzi.
Ho ritrovato carte di archivio che attestano la .sua presenza all’Elba al carcere del Falcone.
E’ un rapporto del Bargello di Firenze in data 22 marzo 1800 sul comportamento del Libri quando era a Portoferraio in prigione al forte.
Da queste carte si apprende che Giorgi Libri, emigrato dalla Toscana è contumace nella causa giudiziaria contro di lui mossa. E’ descritto soggetto “democratico e inreligioso”, che a Portoferraio, una volta liberato dalle truppe francesi, dimostra in pubblico il suo attaccamento al partito repubblicano con atti quali farsi tinteggiare i pantaloni con i tre colori repubblicani, mettersi in testa la beretta all’uso dei giacobini, leggere proclami della repubblica francese, fare discorsi sulla liberta sotto l’albero della libertà eretto in Portoferraio, città per la quale ha predisposto un piano per democratizzarla.
L’albero della libertà è il simbolo dei valori di libertà e democrazia di cui si facevano un tempo esportatori le truppe francesi https://it.wikipedia.org/wiki/Albero_della_libert%C3%A0 Repubblica contro monarchia.
Il documento qui integralmente trascritto è interessante quale testimonianza della presenza di questo rivoluzionario a Portoferraio.
“Rapporto del Bargello di Firenze
A dì 22 Marzo 1800
Nella causa contro l’insigne Democratico Giorgio Libri di questa Città emigrato dalla Toscana e tutt’ora contumace Soggiunge lo scrivente di avere avute dal Caporale della Squadra di Portoferraio le seguenti notizie relative alla condotta tenuta in quella città da detto Libri tanto nel tempo della sua detenzione nella Fortezza del Falcone quanto da che ne fu liberato all’invasione dei Francesi e che si trattenne libero in quel Porto.
Allorchè dunque il Libri trovavasi in arresto nella suddetta Fortezza si lagnava della sua condanna declamandola ingiusta con bestemmie e imprecazioni e col suo cattivo procedere si fece ben distinguere per un pessimo soggetto Democratico e Inreligioso dando continue riprove della sua genialità ed attaccamento al partito repubblicano come può specialmente certificare il Sig Tenente Balli Comandante di detta fortezza Falcone. Dal momento poi che fu invasa dalle truppe nemiche quella Piazza e che fu il Libri liberato dalla Fortezza si vidde girar baldanzoso e tripudiare per il seguito cambiamento di Governo facendo continuamente stomachevoli evviva per la repubblica al segni che sembrava frenetico dalla consolazione con essersi fatto nell’istante osteggiare i vestiti e i pantaloni dei tre colori repubblicani e si pose in testa la berretta all’uso dei giacobini.
Quando fu eretto successivamente in quella Piazza l’albero della sognata libertà il Libri vi si portò tutto giubilante a fare i più clamorosi evviva per la libertà per l’ eguaglianza e per la morte dei tiranni come lui diceva e arrancando per ogni dove mostrava e con la voce e con i gesti di essere il primo repubblicano fra tutti gl’altri. Si fermava sovente a leggere i proclami francesi che venivano affissi ai soliti luoghi pubblici ed animava il contenuto di quelli con la voce al popolo al quale ben spesso insinuava i pregi della gran Nazione facendo comprendere con energia che la medesima avrebbe apportato dei gran vantaggi al genere umano talchè si fece distinguere per un vero predicatore di democrazie e nemico acerrimo delle monarchie.
Di tutto ciò ne sono informati bastantemente il Sig Dott Gaetano Savi el il sig. dott. Antonio Rutigni ambi di Portoferraio e chi altri sarà da loro nominato.
Si espresse inoltre il detto Libri con il nominato tenente Balli in una certa occasione che nel tempo della sua detenzione nella suddetta Fortezza aveva formato il piano per democratizzare Portoferraio nel che diceva sarebbe riuscito da sé stesso senza la venuta dei francesi e seguitando il discorso si espresse che voleva andare a democratizzare l’Inghilterra la Germania e il mondo intero e se li fosse stato possibile avrebbe democratizzato il paradiso e l’Inferno.
Questi abominevoli sentimenti convincono che il Libri sia il più gran democratico dell’universo.
Sopra un tal discorso potrà ancora sentirsi il nominato Dott Savi
Che perciò lo scrivente fa istanza trasmettersi il referente rapporto al tribunale di Portoferraio per l’opportuna verificazione ed esami da farsi in sussidio all’effetto e tutto
Giò. Fabbrini“
(Carte senza numero di pagina in FILZA “Lettere dalla presidenza del buon governo dell’anno 1800“ C32. Archivio preunitario del comune di Portoferraio. Archivio della comunità di Portoferraio 1554-1800. Carteggio magistrale. Archivio storico comune Portoferraio)
Marcello Camici
Foto di copertina - Portoferraio. Via Guerrazzi prima del secondo conflitto mondiale
Foto 1 - Portoferraio. Forte Falcone. Lapide in ricordo della detenzione di Francesco Domenico Guerrazzi.
Foto 2 - PRIMA PAGINA del “Rapporto del Bargello di Firenze 22 marzo 1800” sulla detenzione di Giorgio Libri a forte Falcone. Carta senza numero di pagina in FILZA “Lettere dalla presidenza del buon governo dell’anno 1800“ C32. Archivio preunitario del comune di Portoferraio. Archivio della comunità di Portoferraio 1554-1800. Carteggio magistrale. Archivio storico comune Portoferraio.