In passato sulle pendici del monte Perone è avvenuta un'estrazione delle modeste riserve minerarie della zona. La zona è oggi difficilmente raggiungibile, e su una pendice molto ripida. È però un luogo selvaggio e affascinante, coperto da un bel bosco di leccio e pini. Si notano anche muretti a secco, che delimitano le piazzole delle carbonaie, e una struttura semidiroccata, sempre a secco, forse un rifugio pastorale.
Di questa escavazione e della sua brevissima storia ha già parlato Silvestre Ferruzzi, una decina d'anni fa su Elbareport, in un ottimo articolo a cui rimando. https://www.elbareport.it/arte-cultura/item/13459-la-miniera-del-monte-perone . Il mio vuole più che altro essere un contributo fotografico.
Il fascino della zona è rappresentato dall'escavazione in galleria, avvenuta negli anni '20. L'ingresso della galleria (figura di copertina) è molto suggestivo, e si notano ancora i saggi di ricerca dell'università di Torino. Come si vede dalla foto 3, la galleria, oggi pericolante e inaccessibile, presenta i resti dei legni di armatura, ormai spezzati. Di fronte, si apre una piccola piazzola, formata dalle gettate di scavo (figura 4), che per qualche decina di metri sono rotolate lungo la ripida pendice.
Tra lo sterile si vedono ancora pezzi di minerale. Soprattutto nella figura 2 si vede un pezzo che presenta uno strato di limonite, e una parte che sembra essere di magnetite. Le macchioline verdi sono chiaramente ossido di rame. Per quanto in una limitatissima porzione di terreno dunque si è creato quasi un miracolo geologico, una piccola formazione cenerentola di aggregati cupriferi e ferriferi lontana quasi una ventina di chilometri in linea d'aria dai grossi ammassi capoliveresi e riesi. È veramente emozionante camminare in pochi metri quadrati su questa “anomalia” sorta nel cuore del colosso del Capanne.
Spostandosi di qualche decina di metri a monte, ci sono le tracce di cave, questa volta a cielo aperto, molto probabilmente più antiche. È difficile però dire a che periodo facciano riferimento. Se è vero come asseriscono alcuni archeologi che un'escavazione del rame all'Elba è avvenuta addirittura prima del ferro. L'escavazione si presenta quasi a trincea (figure 5 e 6), e anche in questo caso è evidente la gettata degli sterili (figura 7).
A proposito della frequentazione antica della zona, mi riferivano gli operai della Sales, che negli anni '60 costruirono la strada provinciale, che durante i lavori di scasso trovarono reperti archeologici, consegnati a Santino Valli per essere studiati. Ma non so se possano esserci connessioni tra queste cave e quelle antiche genti.
Andrea Galassi