Il fanale si trova poggiato sulla cima di una torre costruita nel 1788 su un bastione del forte Stella dall’architetto Mori per volere del granduca di Toscana Pietro Leopoldo.
E’ un bel faro che fa riempire di orgoglio il “cosmopolitano” Sebastiano Lambardi il quale nel 1791 lo descrive con queste parole:
“Nell’anno 1788 fu dato principio al nuovo fanale situato sull’estremità di uno dei bastioni che formano il recinto della Fortezza Stella e precisamente su quello che guarda l’ingresso dell’insenata del porto verso grechi e levanti sopra quella scogliera dove è il piccolo tabernacolo della Madonna del Buon Viaggio.
Nei fondamenti del detto fanale l’ingegnere Mori è andato a ritrovare lo scoglio vivo, fino alla profondità di braccia trenta; tutta quella profondità è stata ripiena ed adeguata fino al suolo della punta del bastione ed il tutto ben mastellato; ed al giorno d’oggi che siamo nell’anno 1791 il detto Fanale già da più di un anno splende ed illumina per l’uso destinato.
Questo Fanale è elevato dalla superficie del mare fino alla lanterna braccia 130.
Dall’ingresso fino alla lanterna vi si monta per una scala a chiocciola di gradini 80.
La lanterna è bellissima tutta composta di grossi pilastri di ferro e solidamente cerchiata, cosicché sono state impiegate nella struttura della medesima 17 mila libbre di ferro.
Tutte le placche sono di cristallo di boemia bene stagniate e talmente che non traspira in detta lanterna la minima aria.
La cupola della lanterna è tutta foderata di lamiera di rame, e al di fuori di piombo, ed in cima di essa vi è una bellissima palla dorata con la sua croce sopra. Questa magnifica e maestosa mole nel porsi il primo sasso della di lei fondazione fu benedetta da Monsignor Pietro Vannucci vescovo di Massa e Populonia, il quale vi pose la ri a pietra fondamentale con l’intervento di tutti gli uffiziali della guarnigione, de’ ministri del Gran-Duca, e del sig Tenente Colonnello Paolo Bricchieri governatore di Porto Ferrajo, il quale in detta solenne occasione fece dispensare tanti lauti rinfreschi a tutta quella distinta comitiva che fu presente a quella solenne funzione.
Questo fanale attesa la di lui luminosa elevazione dalla superfice del mare fino alla cupola è il più bello e maestoso di quanti si trovi nel Mediterraneo. Io sono stato due volte in Francia nella mia gioventù nell’anno 1757 e nel 1760. Ho osservato tutti fanali non solo quelli di Francia ma quanti ve n’è fino a quello di Livorno, e posso dire con qualche fondamento che nessuno di quanti se ne trova nel Mediterraneo può gareggiare con quello di Porto-Ferrajo circa il punto della sua elevazione e molto di più nella posizione dove il medesimo è collocato.
Ogni bastimento che viene a ponente lo scorge senza alcun riparo né ostacolo almeno per la distanza di miglia quindici e ancora diciotto quando i tempi sono chiari e quello che più importa ai Navigatori ,subito allo sbocco da’ Canali della Corsica e da quello di Piombino si scorge assai bene.
La lanterna è illuminata da 18 o 24 lampade secondo i tempie vi si possono aggiungerne ancora fino in 30 secondo il bisogno specialmente nelle notti oscure tempestose.
Di quanto si è detto sinora circa a tutte le fabbriche disegnate e a perfezione dall’ingegnere tenente Mori per poco che uno intenda di architettura civile e militare, potrà agevolmente capire e considerare l’estensione e la capacità de’ talenti di questo soggetto. Io che conosco la di lui modesti altro non dirà sinceramente che ogni di lui opera loda abbastanza il maestro”.
(“Memorie antiche e moderne dell’isola dell’Elba” Sebastiano Lambardi 1791)
La torre si erge bianca e va verso l’alto visibile da lontano da chi si trova in mare.
Una volta partendo a nuoto dalla spiaggia delle Ghiaie si diceva “andiamo a scoprire il fanale” cioè facciamo una nuotata che ci porti così a largo da poter avvistare la torre del fanale che non è visibile dalla spiaggia della Ghiaie.
La torre culmina con un coronamento a merlatura che poggia su archetti tondi costruiti in pietra colorata .Gli archetti delimitano una terrazza sommitale su cui è un basamento in pietra dove poggia il tiburio della lanterna metallica ancora oggi in funzione.
Al tiburio si arriva tramite un scala interna a chiocciola a gradini.
L’ingresso è interdetto ed è la marina militare che gestisce la struttura. Il faro è ad ottica fissa con caratteristiche della sorgente luminosa a fasi 1-2-1-2-1-7 a periodi di 14 secondi, con altezza della luce sul livello del mare di 63 metri. (Foto di copertina)
Non mi risulta che il faro possa essere liberamente visitato. Sarebbe necessario valorizzarlo consentendone la visita non solo agli elbani ed elbane alla ricerca della loro memoria storica ma anche ai turisti. Camminando sui vari fronti della fortezza della Stella si trova non solo memoria storica ma anche un panorama spettacolare che da lassù è possibile godere.
Tutto ciò può accadere attraverso lo studio e la realizzazione di un percorso mirato che comprenda la possibilità di visitare interamente e completamente la fortezza della Stella insieme con la torre del faro.
Marcello Camici
Foto di copertina - Portoferraio. Tiburio con lanterna del faro del forte Stella
Foto 2 - Portoferraio. Torre del fanale della Stella. Scala interna a chiocciola a gradini che sale verso il tiburio della lanterna.
Foto 3 - Portoferraio. Sommità della torre del fanale della Stella. Panorama verso nord.
Foto 4 - Portoferraio. Sommità della torre del fanale. Panorama verso sud.