MARCIANA. Da qualche tempo il Comitato Amici del Santuario della Madonna del Monte (vedasi spazio su facebook) cerca di aiutare don Bersani a trovare 52 mila euro. Il parroco di Poggio ne ha già investiti 105 mila, ma non gli bastano, per il restauro della storica chiesa posta a oltre 600 metri sul livello del mare, tra castagni secolari, panorami incredibili e storia napoleonica. Soldi elargiti da anonimi parrocchiani, amici, stranieri, dalla stessa chiesa, dal Comune marcianese. Ci sono state spese extra impreviste nei lavori e quindi i conti non tornano più. Poi la mobilitazione popolare, lettere, articoli, visite a imprenditori, parroci elbani che incitano a dare contributi, il grande Nesi con la Schola Cantorum hanno tenuto un concerto che ha fruttato oltre 1000 euro per la causa ed anche il Lions Club ha fatto la sua parte.
Adesso Gloria Peria regala un suo scritto che riguarda la Madonna del Monte per favorire l'attenzione sul santuario, un ambiente colmo di storia. Ad ogni buon conto ricordiamo che si possono dare contributi versando all'Iban IT69X0103070700000000274691 intestato al Santuario della Madonna del Monte. Il Comitato Amici del Santuario.
Napoleone e la Madonna del Monte
di Gloria Peria
E’ il 18 maggio 1814, sono trascorse appena due settimane dall’arrivo all’Isola e l’instancabile Imperatore vuole andare a controllare le torri costiere di Marciana Marina, di Campo e il forte di Sant’Andrea; passerà da Poggio, Sant’Ilario e San Piero e sarà all’ora di pranzo a Campo. Probabilmente, durante questo trasferimento, andrà a controllare anche la postazione segnaletica che dette ordine di collocare, nel luglio del 1805, sopra un grande masso di granito nei pressi della Madonna del Monte e alla quale fece assegnare due guardie marine che alloggiano ancora nell’eremitaggio. Il luogo ideale che Napoleone cerca per trascorrervi i giorni più caldi dell’estate, lo troverà qui, in questa parte di isola dove, più che altrove, i colori della natura ritemprano il corpo e l’anima. Dove predomina prepotentemente il verde dei castagneti ma l’orizzonte è immerso nel blu del mare dal quale si elevano, come un miraggio, le montagne della Corsica, in primavera ancora luccicanti di neve. C’è tutto quello che Napoleone cerca in questo posto. Per niente trascurabile la possibilità di ricevere liberamente, lontano da sguardi indiscreti, la visita di un’amica speciale. E l’Imperatore la accoglierà, anche se per pochissimi giorni, l’amica polacca, nel buio stellato del monte Capanne, in una tenda da campo montata accanto al Santuario della Madonna. In questo luogo magico si trovano concentrati quegli elementi ai quali Napoleone attribuisce una funzione fondamentale per il benessere umano: l’acqua fresca e abbondante, l’aria purissima e una folta vegetazione. Una delle sue innumerevoli passioni è infatti la botanica. Nelle città conquistate ha sempre curato anche l’aspetto decorativo delle piante e ha una particolare predilezione per i viali alberati. Alla Madonna del Monte, l’imperatore osserva attentamente le specie vegetali presenti: sotto i maestosi castagni è presente un ricco sottobosco. Accanto alle felci, al pungitopo e alle piccole piante di fragole selvatiche scopre la presenza delle violette, una specie molto simile a quella esistente nella sua Corsica. Il suo amico Goethe godrebbe nel vederle, lui che ne porta sempre con se dei semi per spargerli ovunque vada contribuendo, così sostiene, alla diffusione della bellezza nel mondo. Napoleone nutre, per questo fiore, una particolare predilezione condivisa anche dalla prima moglie, Josephine, la quale lo aveva voluto, in occasione del suo matrimonio, ricamato sull’abito nuziale e, fresco, nei mazzolini delle damigelle. Si dice che l’imperatore avesse fatto piantare violette sulla tomba di lei, e che alcuni di questi piccoli fiori, raccolti in quel luogo e racchiusi in un medaglione, lo abbiano accompagnato fino alla morte, a Sant’Elena. Anche l’artista Jean Baptiste Isabey apprezzerebbe la Madonna del Monte e vi troverebbe sicuramente innumerevoli soggetti da dipingere, scrive Napoleone alla seconda moglie, Maria Luisa, ricordandole l’affettuoso legame che li unisce al ritrattista ufficiale e maestro di disegno dell’Imperatrice. Lui sì, rimastogli ostinatamente ancora fedele, sarebbe sicuramente disposto a raggiungerlo in qualsiasi momento all’isola, se lo avesse chiamato. Il dolore e la delusione hanno reso l’imperatore più meditativo e la Madonna del Monte gli offre momenti d’intenso raccoglimento all’interno dell’edificio di culto che conserva ancora, così vuole la leggenda, la sedia che gli era stata appositamente riservata quando assisteva alle funzioni religiose. Si racconta che il giorno dopo il suo arrivo al Santuario, l'Imperatore sorprese il Capitano Bernotti, intento a radersi tranquillamente dopo aver appeso uno specchio a una colonna della chiesa. A quella vista Napoleone trasalì e gli disse seccamente: “Bernotti, chi non rispetta le chiese non può essere un buon soldato!” Il Bernotti cercò di improvvisare delle giustificazioni ma l'Imperatore uscì dal santuario aggiungendo ancora più bruscamente: “Niente scuse, pensate a quello che vi ho detto”. Chi non rispetta le chiese non può essere un buon soldato disse Napoleone ma oggi, alla luce di quello che succede un po’ in tutta Italia, ci sentiremmo di dire: chi non ama e conserva l’arte, la cultura, la memoria, oltre a non essere un buon cittadino, non può essere neppure un buon governante.