Questa settimana la rubrica L’isola della lettura, frutto della collaborazione tra elbadipaul ed Elbareport, non parla di un libro, ma di un progetto. Come fosse già realtà.
I libri, come molti di noi sanno fin da piccoli e troppo spesso se lo dimenticano crescendo, fanno viaggiare la mente, mettono le ali all’immaginazione, alla fantasia e alla creatività. Aprono spazi che non conoscevamo, raccontano storie che ci restano dentro e diventano parte di noi, danno vita a personaggi che ci appaiono concreti, reali, vivi, al di là del tempo e dello spazio: da Ulisse a don Chisciotte, da Pinocchio ad Alice, da Renzo e Lucia a Romeo e Giulietta, dal commissario Maigret a Harry Potter, da Robin Hood a Madame Bovary entrano a decine, a centinaia nella nostra memoria e ci restano fino alla fine dei giorni.
C’è chi a un certo punto della vita smette di leggere (e il loro numero cresce in questi anni a causa del tempo rubato prima della tv ora dal computer e dai social network), c’è chi dal piacere della lettura e dai libri è catturato come da una potente forza magnetica e non può fare a meno di condividere questo piacere, di farsene portavoce e missionario, certo che ognuno possa trovare il libro o i libri adatti a lui o a lei, indipendentemente dall’età, dal grado di istruzione o dall’abitudine a leggere. Sono i librai, i bibliotecari, i “lettori forti” che sanno per esperienza diretta quanto i libri e le storie che contengono possano aiutarci a vivere meglio, a capire qualcosa di più di noi stessi, a passare ore intense e gradevoli.
L’esperienza del Bibliobus de L’Aquila, dopo il terremoto
Cinque anni fa, pochi giorni dopo il terremoto dell’Aquila, alcuni di questi appassionati, che avevano lasciato le loro case e avevano perso tutto, si misero insieme per ricostruire, già nelle tendopoli, quell’insieme di libri indispensabile alla comunità così duramente colpita dalla distruzione della città. Chiesero aiuto attraverso i microfoni di Fahrenheit (il programma di Rai-radiotre sui libri) e di altre trasmissioni radiotelevisive perché la solidarietà del Paese si esprimesse anche attraverso l’invio di libri, che arrivarono a decine di migliaia. Un Bibliobus li portava nelle varie tendopoli, lontane decine di chilometri l’una dall’altra, e iniziò un servizio prestiti che ancora oggi è in funzione, insieme a una Bibliocasa prefabbricata.
A quest’esperienza straordinaria (che ho poi scoperto essere diffusa in vari Paesi e in altre zone d’Italia da alcuni decenni) mi fa pensare un progetto che ho avuto occasione di leggere in questi giorni all’Elba, che parte da quella stessa passione universale per i libri, i racconti e la loro condivisione e che contiene lo stesso principio di far viaggiare le storie e accompagnarle fin nei luoghi dell’isola più lontani dalle librerie e dalle biblioteche.
Un progetto a misura di isola
L’ha elaborato, in collaborazione con Il libraio Gest di Portoferraio, la scrittrice e attrice Gemma Messori, che all’Elba è arrivata da qualche anno, dopo aver vissuto in Sud America, Spagna, Grecia e in cinque diverse regioni italiane e aver conosciuto ed essersi formata nella teatroterapia, aver insegnato lingue, scritto e rappresentato storie.
Il progetto, presentato alla neonata Fondazione Isola d’Elba, è in attesa di esame, i tempi in cui si potrà realizzare, ovviamente, ancora non si conoscono.
A me piace, forse perché ho letto molti libri e sono dotato di una certa immaginazione, credere che si possa realizzare prima possibile, e ne scrivo perciò come di una cosa reale, già pronta, come se per magia dovesse partire tra una settimana, indipendentemente dal reperimento dei fondi, dalle elezioni comunali ed europee che bloccano ogni cosa, dai tempi per le decisioni spesso troppo lunghi, dovunque.
Così, fin dalla prossima settimana, gli stessi lettori di elbadipaul e di Elbareport potranno cominciare a sorprendersi, eventualmente, di non veder ancora realizzato un progetto così interessante, bello, vero, sanamente visionario.
Cosa succederà. Presto, quasi subito.
Il progetto ha un bel titolo: Libreria Animata Itinerante. Si muove, come quella delle varie librerie e biblioteche itineranti, in Italia e nel mondo, sull’idea che i libri, e i loro contenuti, siano un bene comune e vadano visti, toccati, conosciuti come oggetti preziosi anche oggi, quando sembra contare solo il virtuale.
Gemma metterà dunque a disposizione, oltre alla sua esperienza poliedrica, il suo camper, adattandolo a libreria, con una veranda chiusa e riscaldata per la stagione invernale, e un tendalino per proteggere il pubblico dal sole. Il biblio-camper girerà per l’isola secondo un calendario preannunciato di settimana in settimana. Porterà nelle strade più lontane dell’isola non solo i libri, pronti a essere scelti e venduti, ma vere e proprie letture animate. Raggiungerà i paesi dove non c’è una libreria e altri luoghi, come le case di riposo per anziani, dove lei stessa leggerà e rappresenterà le storie dei “suoi” libri, messi a disposizione dal Libraio ed esposti in una specie di “scaffale-fioriera” alla finestra del camper e in altri scaffali all’interno.
Il camper si fermerà di volta in volta nei luoghi prescelti per quattro ore, con tre animazioni di mezz’ora per ogni sosta e il tempo per chiacchierare con il pubblico, scambiarsi idee e proposte di libri e per permettere di consultarli.
L’impianto stereo e quello di luci colorate, che Gemma ha già nella sua dotazione di attrice e lettrice girovaga, serviranno a creare l’ambiente e l’atmosfera giusta per coinvolgere il pubblico nelle storie che prenderanno vita di giorno in giorno dai suoi libri.
Mi piace anche pensare che sul camper trovino posto, proprio come nei locali de Il libraio, i libri del book-crossing (quelli che, una volta letti, si lasciano in giro perché qualcuno interessato li prenda), i “libri in sospeso” (quelli pagati da qualcuno perché qualcun altro meno ricco e fortunato li possa fare suoi). E ancora che le Biblioteche comunali, per scelta lungimirante delle Giunte comunali vecchie e nuove, incuriosite da questo mezzo che porta la fantasia a spasso per l’isola, possano sostenere l’iniziativa del biblio-camper per le sue valenze sociali e possano usarlo per offrire il proprio catalogo e i propri servizi a chi in biblioteca non può andare. E che non solo la Fondazione Elba, ma anche altri appoggino convinti, con idee, fondi, sostegni, strutture, la visione che ha ispirato Gemma Messori e Il libraio Gest a ideare un progetto che può fare davvero dell’Elba un’ideale isola della lettura.
Avete avvertito il rumore del motore che si avvicina? Riuscite a vedere l’immagine del camper che arriva? Cominciate già a sentire la musica e la voce di Gemma che racconta? Vuol dire che siete già sulla buona strada, quella della curiosità e del cambiamento. Che tanto più sarà immaginato, atteso, sostenuto e sollecitato, tanto più sarà vicino e possibile. Reale come la storia di un bel libro.
Luciano Minerva http://www.elbadipaul.it/