Domani alla Torre del Martello alla Linguella ci sarà alle ore 17 l’inaugurazione della mostra fotografica “La Frontiera Bagnata” al suo secondo appuntamento elbano. Il tema: la deriva, la morte per acqua che diviene metafora di tutte le derive fisiche e simboliche. Il lavoro complesso documentato attraverso gli scatti, prima, di reportage di Angela Galli, in seguito ulteriormente filtrati in un processo di scarnificazione dell’immagine iniziale, rappresenta l’essenza della performance teatrale messa “in scena” sulla spiaggia di Norsi all’ora del tramonto di un tardo pomeriggio estivo del 2012. Questo evento promosso dalla Regione Toscana, dalla provincia di Livorno e dai comuni di Rio nell’Elba, Portoferraio, Rio Marina, Marciana, Marciana Marina e Campo nell’Elba,( rientra infatti in vasto progetto legato all’Assessorato delle Pari Opportunità della provincia) si puo’ considerare l’evento culturale più importante di questa primavera elbana legato all’arte contemporanea: lavoro di continua sperimentazione e ricerca che nonostante tutte le difficoltà viene miracolosamente svolto sul territorio isolano. Desidero inoltre sottolineare che ha riunito il lavoro di 15 donne e se si considera anche coloro che hanno lavorato al di là del mare probabilmnte il numero sale ad almeno 17. Donne che hanno reso possibile il realizzarsi di un lavoro di qualità e della sua permanenza grazie alla documentazione fotografica e al relativo libro-catalogo pubblicato dalla Persephone Edizioni.
La frontiera bagnata, naufragio, tragedia contemporanea, metafora di spaesamento, tragedia dell'anima: questo il titolo dell'esposizione fotografica a cura di Angela Galli e Francesca Ria.
La mostra espone opere fotografiche di Angela Galli che documentarono una performance estemporanea agita nel luglio del 2012, sul tema del naufragio.
La performance in questione, ideata da Francesca Ria, e agita da Federica Carzaniga, Rita La Forgia, Eleonora Lombardi, Daniela Crivellin, Alessia Zeami e Angela Iannì, fu a sua volta ispirata da uno scritto di Lanfraco Caminiti del 2002: "L'Olocausto del Mediterraneo" e al di la’ delle tragedie del mare, esprimeva la poeticita’ del corpo femminile in azione artistica nella natura, elemento ben evidenziato dagli scatti di Angela Galli.
All’inaugurazione della mostra saranno presenti, oltre alle autrici, anche le performer, per molte delle quali il discorso narrato ne La frontiera bagnata e’ un lavoro teatrale ancora in corso.
Nota critica di Alice Betti, storica dell'arte sul progetto "Frontiera Bagnata":
'Non vi è nulla del "dolce naufragar" leopardiano negli scatti di Angela Galli che documentano il progetto "La frontiera bagnata", frutto di una profonda riflessione sul tema fortemente attuale delle morti in mare. Le immagini rapiscono lo sguardo di chi osserva, coinvolgendolo emotivamente e risucchiandolo in una dimensione posta al confine tra due mondi distinti ma che, per pochi attimi, entrano in contatto. Il senso della performance viene magistralmente trasmesso dalla presentazione dei sinuosi corpi femminili delle attrici coinvolte che, attraverso le spettrali trasparenze delle vesti bagnate, paiono come epifanie sovrannaturali: questi, con il loro svelarsi per poi riscomparire, sembrano voler trascinare con loro gli inermi spettatori che assistono all'evento.
La dimensione visionaria e surreale creata raggiunge il massimo della suggestione attraverso l'esasperazione del bianco delle vesti e il sapiente gioco di luminosità e contrasto applicato ad alcune delle fotografie. Il procedere delle donne è solo in apparenza silenzioso e calmo: il silenzio che pervade tutto è in realtà un grido molto più straziante di qualsiasi suono si possa udire e colpisce come un pugno lo stomaco di chi osserva, supplicando di non dimenticare. Fugaci apparizioni di vittime indifese o abitanti del mare che si fanno testimoni e portavoci di naufragi e morti innocenti? In entrambi i casi non si riesce rimanere indifferenti di fronte a queste immagini che, in abbinamento a frammenti di testi, colpiscono nel segno e riescono a trasmettere la drammaticità di una condizione tragica ma che troppo spesso viene ignorata".
EVENTO PATROCINATO DA REGIONE TOSCANA, PROVINCIA DI LIVORNO E I COMUNI ELBANI DI PORTOFERRAIO, RIO NELL'ELBA, RIO MARINA, MARCIANA, MARCIANA MARINA, CAMPO NELL'ELBA