Ieri è finito il vecchio Elbareport e oggi ne è nato un altro, molto più interattivo. Del resto, il futuro è nella interazione o, meglio, nella pluralità delle interazioni. Meglio sapremo governare queste interazioni, meglio sarà per tutti.Però c‘è bisogno di una svolta, che sia forte e univoca anche se rispettosa delle diverse esigenze. Chi, come me, legge quotidianamente, oltre che Elbareport, anche “Comitato per Campiglia” e “Eddyburgh”, sa che ormai lo sviluppismo e il neo-capitalismo che hanno devastato il pianeta negli ultimi trenta anni non portano da nessuna parte. Il pianeta è devastato così come l’Europa, l’Italia, la Toscana, l’Elba. E’ inevitabile fermarsi, allontanarsi da prospettive di quantità ormai irreali, velleitarie e dannose e orientarci verso le qualità, le specificità, le variabilità dei luoghi. Come archeologo, ho molto apprezzato il nuovo corso della Regione Toscana in termini di governo del territorio e di valutazione del paesaggio contemporaneo. La presenza di Anna Marson all’Assessorato per il Territorio è, in questo senso, una garanzia.