Vorremmo chiarire con il Direttore di ElbaReport Sergio Rossi che le volontarie di Animal Project sono sempre state presenti sul territorio prima della nascita della nuova associazione, come singole volontarie o collaboratrici di altre organizzazioni.
Animal Project è operativa da novembre dello scorso anno. Ci dispiace se non le risulta il nostro operato, ma come può ben vedere dalla nostra pagina su facebook, ogni giorno riceviamo tante chiamate e segnalazioni, effettuiamo continui recuperi (al momento abbiamo circa 20 gattini in attesa di adozione, e di questo non può non essere al corrente visto che ci ha pubblicato un annuncio proprio la scorsa settimana), stiamo portando avanti sequestri per maltrattamento, abbiamo intrapreso rapporti con ogni Amministrazione comunale presentando progetti importanti e cercando di risolvere problemi annosi che tutti conosciamo.
In particolare con il Comune di Portoferraio siamo in continuo contatto fin dai primi giorni dell'insediamento della nuova amministrazione. Per quanto riguarda il sopralluogo al circo non sappiamo se siano state avvertite le altre associazioni, ma comunque siamo onorati di essere stati chiamati perché significa che ci è stata data fiducia ed è stato riconosciuto il nostro lavoro.
Animal Project - Simona Manzi, Rossana Braschi
Gentili Signore
Ripeto quanto già scritto in precedenza e cioè che considero comunque positivo il fatto che nuovi soggetti si impegnino su un versante importante del sociale quale si deve considerare la difesa dell’ambiente e della fauna che vi abita.
Ugualmente prendo atto con soddisfazione del fatto che la nuova associazione abbia compiuto altre attività oltre quelle di cui ero a conoscenza, e che le volontarie aderenti abbiano già maturato esperienze diverse nell’opera di protezione degli animali.
Tutto ciò però non sposta di un millimetro il mio punto di vista sulla pasticciata vicenda del “Circo a San Giovanni”.
Che una associazione si senta gratificata dalla fiducia espressa da un importante Ente, qual è il maggior Comune dell’Isola, mi pare più che comprensibile.
Lasciatemi notare comunque che il “continuo contatto fin dai primi giorni del suo insediamento” con la nuova giunta di Cosmopoli non pare aver giovato molto alla linea “animalista” dell’amministrazione.
Quello che non è tuttavia condivisibile e che, in presenza di altri soggetti operanti sul territorio, un Ente decida di avvalersi dei pareri di una singola associazione e non ne ascolti altre che pure annoverano centinaia di cittadini tra i loro organizzati.
Come ho avuto occasione di manifestarvi direttamente nel franco e cordiale colloquio intercorso ieri in redazione, ritengo che ci sia stato un tentativo di strumentalizzare A.P.E., peraltro miseramente fallito, almeno a giudicare dagli appunti assai critici che voi stesse avete mosso all’assessore, dopo il cosiddetto “sopralluogo” sangiovannino.
La realtà è, se lo mettano bene in testa amministratori portoferraiesi e non, che chiunque voglia definirsi ambientalista (e più ancora animalista) non può che provare repulsione di fronte alla “carcerazione itinerante a fine ludico-circense” di animali, poco importa se nati in natura o in cattività, che sono così ridotti a giocattoli e privati della dignità del loro esistere.
La realtà è che la crescente sensibilità della popolazione isolana dovrebbe indurre chi amministra ad impedire (con misure opportune e non impugnabili) che i nostri concittadini (specie i più giovani) si trovino al cospetto di “azioni” così profondamente diseducative.
Ritengo poi che sarebbe opportuno che le diverse associazioni operanti all’Elba sul fronte ambientalista e del benessere dei viventi, nel rispetto delle peculiarità e delle differenze, enucleate alcune emergenze, elaborassero una “carta degli obbiettivi minimi comuni”. Non progetti faraonici, che nessuno realizzerà, ma pochi chiari punti e relative richieste, da presentare a chi amministra (ovunque e sotto qualsiasi bandiera all’Elba) con la schiena dritta e senza cappello in mano, senza pietire ma da cittadini che chiamano le amministrazioni a compiere il loro (spesso disatteso) dovere.
Tra queste richieste, una iniziativa a costo 0 come il dichiarare l’Elba terra liberata dalla vergogna dell’esposizione al pubblico ludibrio di povere bestie prigioniere, non stonerebbe.