Mercoledì si sono celebrate, nel cimitero portoferraiese della Misericordia le esequie di Dino Schedoni "l'uomo dei libri" il mite signore emiliano dalle idee rivoluzionarie che iniziò a dispensare per poche lire vera cultura ai portoferraiesi.
Ci piace oggi ricordarlo pubblicando questa foto di fine anni 60, in cui lo si vede ancora giovane, ritratto accanto alla sua bancarella in Calata Mazzini, sulla Darsena, dove per anni l'avremmo trovata ogni estate.
Dino è inusualmente fissato nell'immagine dal lato-clienti del banco, in genere stava dietro, in piedi ed appoggiato al "bugnato" delle mura ferajesi, ad ascoltare attentamente le interminabili discussioni che si generavano tra noi scapestrati giovinastri della politica e i "saggi maestri"; perché era diventata una sorta di consuetudine che, specie nel pomeriggio, davanti a quella distesa di carta stampata, si riunissero per pillaccherare dei destini di Portoferraio e del mondo: i democristiani del Circolo Kennedy e i "rossi" del Circolo Gramsci, quelli che Dino, un po' con ironia e molto con la sua marcata "C" modenese, chiamava "I Cervelli".
Non interveniva frequentemente, lui, in quelle tenzoni ma stava spesso ad ascoltare, protetto dai mucchi di libri, forse sentendosi un poco "fattore scatenante", e beandosi di esserlo.
Ciao Dino, il più affettuoso degli abbracci che si possa dispensare ad un uomo "continentale" modesto e schivo, che per questo paese ha fatto infinitamente di più di tanti "nativi" rumorosi tromboni.