"Vieni, c'è una strada nel Bosco ..." recitava una melensa canzone degli anni 50, ed una strada nel bosco nuova di pacca, si è trovato di fronte un ferajese appassionato praticante la disciplina della Mountain Bike, allorché, nell'ultimo fine settimana, durante un'escursione a Capo Stella nel Comune di Capoliveri (e all'interno dei perimetri dell'area protetta del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano) gli si è parata davanti una spiacevole sorpresa: uno degli angusti sentieri che era solito percorrere, da solo o in compagnia di amici in M.B., era diventato una vera e propria strada carrabile, una novità che il ciclista rampichino non ha accolto con lo spirito romantico del gorgeggiante cantore.
Incazzato, infatti, per quello che gli appariva come un gratuito scempio compiuto in uno dei più suggestivi angoli naturalistici isolani, fotografava la nuova carreggiata, pubblicando l'immagine, accompagnata da frasi di protesta e pure improperi sulla sua pagina Facebook.
Si è saputo che nelle ore successive da parte di quei ficcanaso di Legambiente sono state formulate richieste di informazioni all'Ufficio Tecnico del Parco ed al Corpo Forestale dello Stato, per avere notizie su chi avesse compiuto quell'Intervento (che sembra aver comportato movimento terra un sostanzioso disboscamento) chi lo avesse eventualmente autorizzato, e sulla sua eventuale regolare ammissibilità.
Curiosità degli ambientalisti che ci sentiamo di condividere insieme all'arrabbiato biker.
Ma in attesa che si scopra se la new road Capo Stella sia licenziata o licenziosa, abbiamo avuto avuto un'idea: quella di promuovere una campagna di solidarietà per fornire un concreto aiuto ad un'amministrazione in difficoltà, un'azione che abbiamo pensato di titolare "Dona un drone a Ruggero", e ci prepariamo a lanciare una sottoscrizione pubblica.
- Preso atto infatti che ultimamente sono state compiute una serie di birichinate urbanistiche in quel comune: dal Colle delle Vacche, ai ruderi di giornata, alla strada per Barabarca a quest'altra ultima para-laconese (e non è finità perché ci dicono che a ore quelli del Cigno Verde tireranno fuori le risultanze di un'altra troiaiata costiera), abbiamo pensato che i solertissimi incaricati del controllo territoriale, che tanta difficoltà trovano a districarsi tra la jungla di Capoliveri e le sue spaventevoli forre, alla ricerca dei mimetici trasgressori, potrebbero essere aiutati da un drone, una macchinetta volante telecomandata per riprese aeree (che ormai si trova a cifre non proibitive) mettendo così figuratamente le ali a Ruggero Red Bull Barbetti ed alla sua schiera di indeflettibili custodi dell'ordine urbanistico, talché, come aquile dall'alto, possano puntualmente controllare quanto avviene sulla crosta del vivace comune (e già che ci siamo pure sulle croste confinanti).
In redazione abbiamo già raccolto 2 euro e 30 centesimi.