Gli uccellini ed il Pnat
Direttori carissimo di Ebbarepot
letto ho le ferali notizie dei sindaci a poposito della direzione del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscana e in mente mi venne una antica storiella che ti voio racontare. Ma voio che sia capita da tutti, e allora al commissario Montalbano, che istruito è, ditto ho di tradurre dal siculo all'italiano.
C'era una volta un uccellino che assieme a sette più piccoli uccellini cinguettava in un grande campo verde . Pedino pedino, l'allegra combriccola razzolava per cercare vermicelli con cui nutrirsi. Ma nel campo c'era anche una volpe che ratta ratta cercava di avvicinarsi agli uccellini per farne un sol boccone. Tutta la scena era vista da una placida mucca che, mossa a compassione, trotterellò proprio sopra il gruppo degli uccellini e...splash fece una grande cacca che li sommerse tutti. La volpe si guardò intorno, a destra e a manca, non vide più gli uccellini, ma mentre stava per andare via, i poveri uccellini sommersi dalla cacca, muovendo freneticamente le loro alette riuscirono a sbucare fuori. La volpe li vide , un balzo ...e ne fece un solo boccone. Morale: non sempre chi ti copre di cacca lo fa a fin di male; non sempre chi ti toglie dalla cacca lo fa a fin di bene; comunque sia quando sei nella cacca,non ti agitare!
Bacio le mani a Vussia e , date le circostanze, saluto un pò distante anche gli uccellini.
Catarella
13 giugno 2015
Caro Catarella "oggi siamo di botte" (e tralascio la spiegazione marinar-boccacesco-paraomofila della allocuzione perché siamo in fascia protetta), mi sta venendo fuori un giornale nella stesura del quale sono stato costretto a mettere il becco "pirsunalmente di pirsuna"- come direbbe lei - diverse volte. E mi corre l'obbligo anche di chiosare la sua edificante favoletta, relativa ad una vicenda del teatro dell'assurdo titolata: La scelta del direttore dell'Ente Parco, nella quale tutti o quasi i soggetti palesatisi o rimasti a tessere trame nell'ombra si sono ricoperti come gli uccellini e l'uccellone dell'apologo abbondantemente e non esattamente di gloria, se non altro perché hanno sprecato energie intellettive (si fa per dire) per una questione lontanissima dal quotidiano delle persone e dalle loro preoccupazioni.
"To make a storm in a cup of tea" Si minaccia una crisi istituzionale sul niente, e si chiama addirittura il popolo a raccolta contro un presunto nuovo vulnus all'insularità: si tuona, ci si sdegna non per un deficit sanitario territoriale, non per una scuola d'isola ormai ridotta con le toppe al culo, non per dei trasporti di medio-bassa qualità e cari quanto l'orzo di Pianosa, non per una viabilità ed un territorio che cadono a pezzi, no, ci si sdegna perché il ministro cinico e baro ha scelto questa piuttosto che quello. Ma vadano pure... a farsi un bagno collettivo che la stagione è propizia.