Un tempo si diceva il proletariato, poi divenne la classe operaia, ancora dopo i lavoratori. Passano gli anni e diventa classe media, oggi, nel mescolone artefatto in cui è difficle distinguere il trave dalla pagliuzza, popolo o addirittura gente, anche con due g (Roma: la ggente). Ma, per chiarezza, in questa occasione sembra più opportuno parlare di greci. Già sento le obiezioni: non vogliono pagare i debiti e fra i creditori, porcaloca, ci siamo anche noi italiani. Vero fino ad un certo punto, forse non vogliono, ma sicuramente non possono. Ma i debiti non potevano pagarli nemmeno qualche anno fa quando i creditori erano le banche.
L’Europa (compresi noi italiani) in questi anni quel debito se l’è accollato per salvare le banche, assicurando che così si sarebbe salvata anche la Grecia. Il risultato è stato raggiunto, casualmente?, solo in parte: le banche sono salve ma la Grecia (che in ogni caso buona parte dei suoi debiti non potrà pagarli mai) non lo è per nulla, anzi, molti greci sono alla fame. A qualche malizioso torna alla mente il gioco praticato con tenacia e successo da numerosi protagonisti della finanza mondiale: privatizzare gli utili, socializzare le perdite.
Peccato, da un certo punto di vista (quello nostro, dei creditori attuali), che i greci - sembravano tontoloni sfiniti pronti per essere spremuti fino ad esser ridotti allo stato servile - abbiano invece tirato fuori dal cappello elettorale un governo inaspettato, deciso, così finora sembra, a difendere la dignità della propria ggente, magari soprattutto di quella meno abbiente e con essa (la dignità), e per essa (la dignità), quel vecchio arnese chiamato stato sociale.
Definito fuori moda da chi lo vive come un freno al proprio personale arricchimento, risulta ancora apprezzato da qualche maggioranza, se non altre almeno quella dei greci. Eh si, la maggioranza, il voto la democrazia. Ma che ti vanno a inventare questi greci per difendere questa obsoleta dignità/stato sociale? Che ti vanno a rispolverare? Ah, birboni, ancora cose fuori moda: la democrazia, le elezioni, il referendum per scelte politiche fondamentali, insomma quell’armamentario che, non solo nel nostro paese, è visto come il fumo negli occhi perché c’è il rischio che vinca chi non deve. In Grecia è successo questo, ha semplicemente vinto chi non doveva. E’ proprio vero, la democrazia è talvolta una cosa dura da ingoiare, ma alla lunga ancora capace di stupire.