Tra qualche settimana con l'autunno cominceranno a cascare le pampane e le foglie, intanto:
cascano i motociclisti con casco e cascando si fanno male e qualcuno ci lascia anche le penne,
cascano i sassi sulle spiagge e addosso alle turiste unte di creme stese a potta pari sotto il sole,
cascano l'elicotteri a Montecristo,
cascano nel ridicolo le uscite di Ruggero sull'immagazzinamento dei profughi a Pianosa,
cascano i bimbi dal letto e battono il capo ma al pronto soccorso, dove la sera ci trovi più gente che in Calata, consolano le mamme piangenti: "Signora 'n si preoccupi, alle brutte da grande farà l'assessore!",
cascano nella miseria culturale, sbriciolate dalla mazza e punta dell'etrusco Pino Fabbri le professorali epocali "scoperte",
cascano giù dalle ripe nelle macchie i pisciatori post-discotecari gonfi,
cascano le tedesche nel fosso di Bagnaia,
cascano le palme alle Ghiaie,
cascano le palle...
Non casca - ancora - la Giunta di Portoferraio, trenica come un dente di latte ma 'un casca, e vista la naturale inclinazione al coreografico potrebbero presentarsi tutti in biscotteria con una Tshirt (al Ponticello: maglietta) con su scritto "Barcollo ma non mollo", normalmente beffardamente regalata agli incontinenti nelle libagioni.
Non casca e - ha ragione un nostro amico - tutto sommato e paradossalmente è un bene: come fanno a fare ancora del male, che oltre le chiacchiere non fanno quasi nulla?
E poi, metti che casca, chi ci va dopo? La sinistra spezzettata orfana di leadership? La destra che ha appena confezionato questo conato amministrativo? Qualche chiccazzé senza competenze, senza un passato e men che mai un futuro?
Traballa sì, ma quasi-quasi la puntello, basta poco, come dicevano i vecchi: "Palo per ritto e donna per piano aguanteno anco il Domo di Milano"