POST A COMMENTO DELL'ARTICOLO "Ventenne piaggese alla guida ubriaca provoca un frontale a Porto Azzurro"
Testo: "Andate il culo"
Firma: Ilaria
Gentile Signorina Ilaria che ci ha mandati in culo
Non sappiamo se ciò che la ha motivata ad inviarci la sinteticissima esortazione a recarci là dove il sol non batte, derivi dall’essere parente o amica della protagonista della vicenda e speriamo, creda, che lei non sia in prima persona l’autrice del “frontale etilico” di cui all’articolo che ha così elegantemente chiosato, perché sarebbe pure peggio.
Comunque non lo sappiamo e non lo vogliamo sapere, datosi che in genere abbiamo rispetto per la altrui privacy, bevitori (occasionali o recidivi) al volante inclusi.
Premettiamo anche di essere estremamente tolleranti verso tutte le debolezze umane; per noi se uno si vuole ubriacare come una zucca o stonarsi in qualsiasi altra maniera, a patto che non provochi danni o rischio di danni a terzi, può tranquillamente farlo, sono essenzialmente cazzi suoi.
Ciò dato giudichiamo piuttosto da tonti già il semplice mettersi al volante “belli gonfi”, ed, a salire, pensiamo sia un pelino da conclamati dementi, mettersi a correre nelle stesse condizioni. E ci pare impossibile pensarla diversamente, se appena appena ci si cala nei panni di chi se ne sta andando per strada per i fatti suoi, rispettando magari pure le prescrizioni del codice, e si ritrova coinvolto in un incidente in cui rischia la sua incolumità perché un torzolo (o una torzola) obnubilato/a dall’eccessivo bere gli si para di fronte.
Se poi la sua fanculizzazione via e-mail stesse a significare che (accettato quanto sopra) secondo lei ci potevamo risparmiare la cronaca, tenga conto che mentre un idraulico, un necroforo o una farmacista, appreso di un fatto rilevante, restano liberi di parteciparlo o meno ai propri conoscenti, per un giornalista funziona diversamente, atteso che, oltre al diritto, c’è pure il dovere di cronaca, un dovere che nel caso di specie è stato esercitato correttamente, sia da noi che dai Carabinieri che hanno inviato la nota, raccontando il fatto e tacendo l’identità dei coinvolti.
Noi se ciò le aggrada possiamo pure partire, come ci indica carinamente, per quel paese (non è la prima volta che accade e speriamo neppure sia l’ultima volta, visto che solo i pessimi giornalisti non fanno incazzare nessuno) ma, andati noi in culo, lei dove va, senza ombrello?