Portoferraio centro storico, domenica mattina ore nove:
Un signore sulla cinquantina sta portando a spasso il suo cane che odora e annusa freneticamente ogni centimetro che calpesta. Ad un certo punto il cane si ferma, allarga le zampe posteriori e defeca sul marciapiede. All’altro capo del guinzaglio il suo “padrone”, intento a leggere un quotidiano, lo guarda e gli dice “finalmente”, accarezzandolo sulla testa. Poi piega il giornale e i due spariscono velocemente... Finisco il mio tour mattiniero e complice la scena a cui ho assistito, non posso che constatare che le vie di Portoferraio sono disseminate di escremeti di cane!
Ci sono zone dove è facilissimo imbattersi in escrementi di cani, lasciati in balia delle scarpe dei malcapitati che, prima o poi, finiscono con il calpestarle.
E così passeggiare diventa per certi versi un percorso ad ostacoli che è una chiara manifestazione di inciviltà urbana e un disagio non solo tra i “camminatori”, ma anche tra i commercianti, molti dei quali ogni mattina, prima di aprire il negozio, devono “fare pulizia” davanti alla saracinesca.
E pensare che esiste un’ordinanza precisa a riguardo, che prevede che chi conduce a spasso il proprio cane è tenuto a pulire il suolo pubblico con idonea strumentazione nel caso in cui l’animale lo insudici; perché è normale che lo faccia, considerato che lo si porta fuori proprio per fargli fare i suoi bisogni. Ma per molti Portoferraiesi raccogliere la cacca canina rappresenta una un ingrato compito che appena è possibile bisogna evitare come la peste e francamente non ne comprendo il motivo: è necessario un sacchettino da legare intorno al guinzaglio, pronto per essere utilizzato all'occorrenza.
Considerato lo spettacolo desolante di strade e aiuole disseminate di deiezioni, forse quello che manca nella nostra città è il senso civico.
Di sicuro Portoferraio è diventata una toilette a cielo aperto per colpa di un comportamento incivile e irresponsabile, che alla fine pregiudica la vivibilità delle aree pubbliche, unitamente alla sicurezza delle persone e degli animali stessi.
Sì, perché raccogliere la cacca evita il rischio di diffusione di malattie e parassiti, che vivono negli escrementi e che gli altri cani possono contrarre quando la annusano o la mangiano e che noi portiamo in casa sotto la suola delle nostre scarpe.
Alla fine una cosa l’abbiamo capita:
“Dietro una cacca di cane lasciata sul marciapiede, c’è sempre un padrone di MERDA."
DF