Cari lettori
Credo che non si parlerà mai abbastanza male di Internet e dei Social Network e trovo di una impressionante lucidità cosa ebbe a dire in proposito Umberto Eco: “Prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l'invasione degli imbecilli".
Ma è pure vero che la rete ha prodotto pure effetti positivi, ad esempio una certa qual “educazione alla sintesi comunicativa”
L’altra sera Maria Grazia Mazzei, a beneficio dei molti che non hanno mai letto un rigo di Bertold Brech, ha pubblicato una breve poesia che copio qui di seguito:
“ Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento
perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto
perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato
perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente
perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare”.
Mi è venuto da così commentare:
Ma che bravi i nostri amati sindaci, non sono capaci a fare un "O" col il derriere, non riescono ad accordarsi su niente, riescono però a non contare un cazzo in sanità, trasporti etc nei confronti dei poteri centrali, e si guadagnano la fama nazionale, e molta popolarità presso il forcaiolissimo popolo ilvate - tutti uniti e compatti - spezzando le reni agli "zingari", cioè quattro disgraziati ... parafrasiamo: certe volte "io non mi sento elbano ma un po' per fortuna e parecchio purtroppo lo sono".
E ho aggiunto
So che quanto ho appena scritto non è popolare, ma a quest'età e non coltivando ambizione alcuna, posso anche permettermi il lusso della impopolarità, e al primo che mi chiama "buonista" gli sputo in un occhio.
Ero, non lo nego, un filino incazzato di mio, e poi ci sono delle parole che trovo particolarmente stupide e fastidiose, e una di queste è proprio “buonista” , una parola idiota che non può vantare neppure un contrario. A chi mi accusa di essere buonista dovrei replicare che lui è un “cattivista”?
Ma a riprova che i social sono essenzialmente cazzeggio qualche ora dopo, sempre in rete c’era chi sfotteva Attilio Gavassa per la sua vignetta (bellina) pubblicata su Elbareport (foto dei pesunti massacratori dell’Elba e testo: “In quattro e quatt’otto i Rom fuori dall’Isola: al Nord Salvini con la ruspa, all’Elba i Sindaci col Ferrari”).
L’umore era cambiato (il punto di vista sulla vicenda no) e mi è “partito” un commento in ottava rima:
Ce l'avete co' Attilio vaporino
che sa notare contro la corrente
e la risale come un pesciolino
al contrario di voi pallosa gente
zinghero v'ha fottuto il borsellino?
cacò sul vostro prato il delinquente?
trombò la vostra nonna lo tzigano?
non ci stiantate allora il crescinmano!
A questo punto è accaduta una cosa curiosa, e cioè che nel giro di un quarto d’ora tre persone diverse (e di diversi intendimenti) mi hanno chiesto perché non avessi ancora scritto un rigo di mio sull’eroica cacciata delle orde zingaresche dal sacro isolano suol, su Elbareport .
Avevano ragione tutto il “puzzo” fatto su questa storia lo imponeva, e sono rimasto a lungo a guardare lo schermo bianco, come mi accade spesso quando ho troppe cose da dire, finché non ho pensato che, mescolando inverecondamente Eco, Gavassa, Brecht, Gaber e Rossi, con un po’ di copia e incolla avrei rappresentato, non tutte le mie convinzioni sulla questione, ma una buona parte sì.
Ed eccoci alla fine cari lettori, so di non aver “contentato” molti di voi, se non la maggioranza, ma sapete che l’ultima cosa che potete aspettarvi da me è un articolo “ruffiano”.
Sono sempre stato dalla parte degli ultimi e pochi sono ultimi quanto i Rom.
Lascio ad altri la soddisfazione di gloriarsi, e piacersi fino all’orgasmo, in un’isola finalmente “deromizzata h24”, direbbe un legaiolo, che godendo sicuramente esclamerebbe: “Ah .. ora sì che abbiamo risolto i problemi dell’Elba!”