Povero il mio Frankenstein! E’ deluso, sorpreso, in confusione totale, si sente abbandonato. Ma come, pensa, mi hanno creato loro ed ora, all’improvviso, non sanno più neanche perché. Per cosa. Per chi. Può solo assistere alla corsa frenetica e cieca di chi vuole solo impadronirsi di un pezzo del suo povero corpo rabberciato: chi una mano, chi una gamba, chi addirittura si accontenta di un dito. Chi la lingua...Ohh, quella sì che viene ritenuta un pezzo pregiato! Di pronto uso. Eccome. Pregiato come la veste. Si, anche e soprattutto la veste. Gli capita anche di essere svegliato di notte dal ring ring del citofono. Chi è, il tapino riesce millanta volte a ripetere? Uno, nessuno, centomila. Chi lo sa. Ma tutti pronti almeno a prenotare un pezzetto del suo corpo. Ma il cuore, no. Stranamente nessuno gli chiede il cuore. Evidentemente non lo considerano un pezzo pregiato. D’altronde, il mio Frankestein, il suo cuore non se lo farebbe prendere. Mai. Da nessuno. Solo lui sa a chi regalarlo, sorridendo felice.
Paolo Di Pirro