Ebla: leggendaria città della Siria di oltre 4000 anni fa. Dagli scavi condotti per diversi anni da famosi archeologi italiani, tra cui spicca il nome di Paolo Matthiae, è emerso l’archivio del Palazzo Reale, 17000 tavolette di argilla scritte in caratteri cuneiformi, ancora perfettamente leggibili, che hanno gettato nuova luce su una civiltà di tempi così lontani.
Invertiamo ora due lettere: Elba, leggendaria isola dell’Arcipelago Toscano. Dagli scavi condotti per oltre un anno negli archivi del Palazzo Comunale di Portoferraio da valorosi funzionari, tra cui spiccano i nomi dell’Architetto Mauro Parigi e del Segretario Dott. Pierluigi Acerbi, sono emersi importanti documenti. No, non sono quelli che gli abbiamo chiesto 400 giorni fa, sono le mitiche pagine dello Statuto del Consorzio di Val di Denari, che l’Architetto da tempo avidamente cercava. E’ toccante rileggere con quale insistenza ne chiedeva copia al Consorzio, pur sapendo che, per legge, essendone il Comune custode non poteva richiederlo ad altri. Gli giungano quindi le nostre felicitazioni per il fausto ritrovamento. Ci inquietano però le considerazioni del dott. Acerbi che, decrittando questo ed altri documenti (ci permettiamo di dire, forse apocrifi od incompleti) giunge ad una strabiliante affermazione: il Consorzio di Val di Denari non esiste!
Questa, ed altre perle di saggezza, sono contenute in un documento ( prot. n.4607) a firma del dott. Acerbi che ci è stato inviato in coppia con un elenco, ad opera dell’Architetto Parigi, di cinque quesiti che l’edipeo dirigente ci propone per dimostrare la nostra esistenza in vita. Se non le superassimo, che senso avrebbe per lui affannarsi (in fondo, è passato solo poco più di un anno da quando glieli abbiamo chiesti) per cercare i nostri documenti, se siamo ormai cadaveri?
Dopo esserci fraternamente pizzicati l’un l’altro per essere ben certi di non essere distrattamente passati “a miglior vita”, compiuti i rituali e necessari scongiuri ed avendo pronunciato in acconcia postura della mano sinistra le opportune formule apotropaiche, di fronte all’affermazione che (parafrasando qualcuno)” Un fantasma si aggira per l’Isola, lo spettro del Consorzio” ci siamo chiesti a chi fosse opportuno rivolgerci per veder tutelati i nostri diritti. Al CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) o all’ANAC ( Autorità Nazionale Anti Corruzione)?
Per star nel sicuro, sentiremo tutti e due.
Il Consorzio Val di Denari
Cari sedicenti consorziati
Non comprendiamo perché facciate ironia al cospetto della palese dimostrazione di una inarrivabile operosa solerzia fornita dai pubblici uffici ferajesi! In fondo hanno impiegato appena 400 giorni per fornirvi un primo cenno di ricevuta, cosa volete che rappresenti un così contenuto lasso temporale rispetto alla storia dell'umanità? Pensate ad esempio da quanto pende la richiesta di altri cittadini di poter liberamente accedere alla "loro" spiaggia di Cala dei Frati, e sono "per lo culo ghermiti" da generazioni di tecnici e amministratori della Città di Cosimo, non da 400 ma da 40.000 giorni e più?
E poi è molto sensato il preambolico domandarsi se esistiate o meno; non potete mica cavarvela, parafrasando Cartesio con un semplice "Scribo ergo sum"! Siamo proprio sicuri che esista un Consorzio? Siamo certi che la strada che asserite di avere in questi anni realizzato e curato, non sia essa stessa frutto di una illusione dei fallaci sensi? E infine, chi vincerà la gara della risalita della vexata vallis tra la tartaruga e il Pie' Veloce Achille?
Siate meno tracotanti ed umili ottemperate a quel che vi si chiede, e dopo che avrete acconciamente dimostrato di aver titoli e diritti per ragionare perfino de li cazzi vostri, a tempo debito, vi verrà risposto, anche se dopo aver dimostrato tanta burbanzosa sfrontatezza vi meriterereste un bel: "Vuolsi così colà dove si puote-ciò che si vuole, e più non dimandare"!