Dopo la pubblicazione delle eccezionali foto del cetaceo "sorpreso" a nord dell'Elba, ci siamo ricordati di un più discutibile "avvistamento" (poiché supportato da una documentazione fotografica molto meno chiara) verificatosi da un traghetto in navigazione per il Giglio nell'Aprile del 2014, al quale dedicammo una breve nota: (vedi
http://www.elbareport.it/scienza-ambiente/item/9229-unorca-fotografata-a-largo-del-giglio )
Nel caso, infatti, il presunto esemplare di Orcynus orca spuntò casualmente sullo sfondo di una foto "di vacanze" - che riproponiamo - e la sagoma del grosso cetaceo non era abbastanza definita, un forte indizio quindi, ma non una prova certa.
Ma alla luce dell'ultimo reportage (vista anche l'area marina relativamente ristretta comprensiva dei due eventi) ci sono certamente probabilità maggiori che anche il soggetto "gigliese" fosse un'orca. E c'è da aggiungere che ancora in precedenza, stavolta senza foto ma con la affidabilissima testimonianza di due seri professionisti e conoscitori della fauna marina, un altro grosso esemplare fu nettamente distinto nel Canale di Piombino.
Ma, come nel caso gigliese, scrivemmo che non c'era da fare inutili e perniciosi allarmismi, ripetiamo oggi che i bipedi umani non rientrano nella dieta di questi magnifici predatori, non spaventiamo i bambini contrabbandando l'Orca come la moglie dell'Orco.
Piuttosto simili eventi si possono annoverare come elementi di salute di un mare che, nonostante tutte le schifezze che l'Homo (si fa per dire) sapiens ci getta, continua a resistere e a stupire.