Effettivamente sono successe e succedono in questi giorni cose ben più importanti. E forse anche più chiare. Tuttavia i fatti accaduti, benché, forse, marginali, qualche curiosità la stimolano. Effettivamente qualche mese fa su un giornale locale, (testata gloriosa delle cronache elbane diventata sull’onda dei passaggi di proprietà – o tempora o mores – portavoce degli interessi di un gruppo armatoriale) in due articoli, del 28 Febbraio e del 15 Marzo di quest’anno, un attacco impetuoso fu rivolto al responsabile dell’Ufficio Tecnico di Portoferraio. Chi si aspettava querele o perlomeno rettifiche a quanto allora scritto (in fondo all’articolo tutti i link che servono a capire) rimase deluso. Il silenzio, arma che generalmente confida nella propensione all’oblio della maggior parte dei lettori, fu l’unica reazione concreta. Qualche mese dopo, ad Agosto, un secondo attacco della stessa testata, stavolta non ad un pubblico funzionario quanto ad una struttura alberghiera di Capoliveri non ottenne lo stesso risultato. La prima reazione, del 18 Agosto, fu del sindaco della ridente cittadina che, pacatamente, invocò, in nome della promozione turistica, un patto (fra chi non lo sappiamo ma forse possiamo intuirlo), mediato appunto dalla Gestione Associata per il Turismo, tale da permettere di infilare la sporcizia del salotto Elba, di qualsiasi provenienza sia, sotto il tappeto.
Il padrone dell’Hotel minacciò la querela, poi non sappiamo se realmente presentata, ma inaspettatamente il Sindaco di Portoferraio questa volta, invece che tacere visto che non era tirato in ballo, si accodò a ruota e in modo esplicito, il 22 Agosto, a quello di Capoliveri invocando, a sua volta la creazione di un tavolo attorno al quale riunire “Amministratori, Associazioni di Categoria e Imprenditori” i quali, “messi da parte i contrasti personali e politici” elaborino una “strategia comune che sia solo di promozione dell’Elba”.
Ecco, non sembra nell’interesse degli elbani per così dire “comuni”, non invitati cioè a partecipare al tavolo, che questo patto, finalizzato soprattutto ad uno scambio di cortesie fra Uffici Tecnici, Imprenditori Turistici ed Armatori, sia siglato.
Potrebbe darsi che ne risulti da un lato un cartello fra le compagnie marittime che servono l’isola tendente a livellare all’insù i prezzi del trasporto, dall’altro la benevolenza degli Uffici Tecnici dei vari Comuni verso progetti di ristrutturazione o ampliamento, forse necessari ma forse anche no, di alberghi e strutture turistiche. Insomma trasferimenti da e per il continente più costosi per tutti e colatine o colatone di cemento a pioggia. Facciamo voti che la lite continui.
Il mitile ignoto
http://www.corrierelbano.it/2017/03/15/ultimo-tango-a-parigi/
http://www.corrierelbano.it/2017/02/28/nocentini-gate/
http://www.corrierelbano.it/2017/08/14/hotel-residence-le-acacie-un-quattro-stelle-ne-vale-due/
http://www.elbareport.it/politica-istituzioni/item/27355-con-chi-sta-il-corriere-elbano?
http://www.elbareport.it/politica-istituzioni/item/27297-il-corriere-elbano-e-il-mistery-client-barbetti-stronca-una-stroncatura
Preclara Cozza
Mi pare che che Ella insinui che sottesa a questa novella Weltanschauung (spieghi lei all'assessore) delle venerabili classi dirigenti ilvati tutte, ci sia, per dirla volgarmente, la logica dei "Ladri di Pisa" che di notte "mardolavano" congiuntamente e il giorno si prendevano a sputi e cazzotti. Disapprovo questo atteggiamento venato almeno di complottismo e di disprezzo per quella "pax elbana" da tutti invocata, a cui si potrebbe giungere. Parimenti è meschino pensare che dopo il quasi evangelico "sia fatta una sola loggia" che ne promanerebbe, il povero Pantalone di scoglio (noios secondo Totò) venisse costretto a saldare il conto, sia in lilleri tariffari aggiunti, che in altre fette di ambiente mandate ischitanamente a peripatetiche. Confermo qui quello che in altre occasioni ebbi già a manifestarLe, Ella è un incallito malpensante, il suo disfattista scetticismo è un continuo vulnus per l'immagine della cara Patria Elbana ... e la redarguisco severamente.
sergio rossi