Molti anni fa nel borgo di Rio Marina, in vista delle elezioni amministrative, una delegazione del Partito Socialista si recò presso la sede della Democrazia Cristiana proponendo un’alleanza per la costituzione di una lista. Ricevuto un netto rifiuto, dopo una “girata di culo” (conversione a “U”), i socialisti si indirizzarono verso la sezione del PCI, dove fecero identica proposta.
I dirigenti del Partito Comunista piaggese, sorpresi, presero tempo per rispondere e convocarono un’assemblea degli iscritti a cui però partecipavano anche i dirigenti “foresti” del resto dell'Elba e della Federazione Provinciale.
La riunione era una di quelle serie (e un tanticchio pallose) che usavano all’epoca, ma ad un certo punto il clima cambiò, accadde quando il capo dei ferrigni comunisti scandì:
“Loro hanno fatto come il Draghetto, noi gli si dovrebbe di’ come Pottella a Miste!”
L’uditorio riese scoppiò in una risata, gli allogeni si guardavano l’un l’altro interrogativamente, del tutto incapaci di comprendere cosa significasse l’allocuzione.
Ma giunse in soccorso degli ignari la opportuna spiegazione da parte dello stesso “animatore”.
Premesso che in quella ridente plaga allora -come ancor oggi – quasi tutti avevano un soprannome (come Draghetto, Pottella, Miste… appunto) più usato del nome anagrafico, l’affabulatore portò a conoscenza che:
a) Il Draghetto era un tipo che ando’ a fare la “chiesta” di fidanzamento con tanto di mazzo di fiori in mano, a casa di una fanciulla con la quale voleva convolare a giuste nozze, ma, ricevuto da questa un secco “No”, probabilmente condito da “usciata nel muso” di ordinanza, non si perse d’animo e bussò alla porta accanto, proponendosi (crediamo con successo) ad altra nubile ragazza che ivi dimorava…
b) Pottella e Miste erano invece due conviventi, ed un giorno (si ignora se durante una lite banale o dopo l’espressione di profferte amorose da parte di Miste) la signora Pottella si era rivolta verso la parete, ed alzatasi la gonna, avvicinandovi il pube aveva sentenziato: “Piuttosto che dalla a te… muro mangitela!” (trad. in luogo di concederti le mie grazie, meglio fia che l’agognata fonte del piacer tuo fossemi divorata dal muro”
Orbene la storia non si replica esattamente mai, ma si somiglia (in piccolo o in grande) spesso, e leggendo la cronaca di questi giorni, in quelli del M5S un po’ il Draghetto ce li vediamo, perché è chiaro che hanno fatto la chiesta al PD, ma potrebbero sempre bussare (l’hanno detto) a qualche porta accanto. Beneinteso i pantaloni in casa li porterebbero loro che hanno vinto.
Ma il draghettismo impazza, tanto che il PD si è visto arrivare anche una inaspettata richiesta di fidanzamento perfino da quelli della Lega, che comunque non escludono, estrema ratio, se la bella non si concedesse, di bussare ad altra porta. Beneinteso i pantaloni in casa li porterebbero loro che hanno vinto.
Per ora il PD sta sulla linea di Pottella, e resiste come se fosse sulla linea del Piave, hanno detto che non la danno a nessuno, cascasse il mondo su un fico. Piuttosto.. muro mangitela.
E Miste? Nel ruolo di Miste ci vediamo bene l’angustiato popolo italiano, uscito provato dall'aver assistito ad una campagna elettorale stomachevole, in cui tutti hanno coperto di insulti tutti gli altri e li hanno accusati delle peggiori nefandenze, in una gara a chi sparava la puttanata più grossa in forma di promessa elettorale.
Si Miste è la gente comune e per bene che nonostante tutto è andata a votare, pure ingozzandosi la legge elettorale più ghiozza che memoria d’uomo ricordi. Sperava povero Miste di fa’ qualcosa di bono, una pipata o uno straccio di governo. Niente!
Finiti in questa palude e non vedendo al momento soluzioni, pensiamo con orrore alle probabili Elezioni 2 - la vendetta, con una campagna elettorale che potrebbe essere solo peggiore di quella testé terminata, ed anche paventiamo il rischio del cappotto, ma non il cappotto inteso come la straripante vittoria di uno dei due Draghetti, o nella “rimonta” di Pottella (ancor più improbabile), ma il cappotto delle astensioni, a sancire il distacco totale tra popolo e istituzioni. E non ci sarebbe da scervellarsi per capire chi ha vinto e chi ha perso.
Avremmo perso tutti.