Direttore carissimo di Ebbarepot
Le cronache narrano che quando Cesare Borgia, padrone di Plumbino era , gli Ebbani una missiva inviarono a lui: “ Meschini siamo. Di fame moriamo. Supplica inviamo, Aiutaci tu”.
Letto ho le vicende accadute sul porto di Plumbino, picchè una nave rotta era ( ma quetta una notizia non è ) e tante pirsone, fimmine e masculi, vetuse e picciliddri, sotto il sole rimasti sono, e Plumbino irraggiungibile era.
Eletti ed autorevoli pirsone del turismo e della politica, arrabbiati tantissimo sono. I tempi cambiati sono. Parole di fuoco scrissero, picchè Iddi meschini e camerieri non sono. Internet quelle parole nel Mondo diffuso ha. La domanda mia è: “ Certi siamo che quelle parole di fuoco un buono servizio al turismo ebbano fecero ?” . Forse un buon servizio fecero solo per il proprio orticello elettorale, picchè motti dicono : “ Ecco i soliti Ebbani, che voino tutto. Voiono lavorare due mesi all’ anno. Spennano i turisti per fare la bella vita per dieci mesi. Vedono la pagliuzza nell’ occhio degli attri e non vedono il trave che li acceca, etc etc”. E quetto cosa buona non è, picchè sono tanti e tanti gli Ebbani che lavorano tutto l’ anno per mantenere ed arricchire la natura , la storia e le tradizioni dell’ Ebba, picchè Iddi sanno che è il capitale che con il loro lavoro fa un’ impresa che guarda lontano, oltre il piccolo orticello elettorale. Picchè Iddi sanno che con i muscoli ( scarsi scarsi), e le parole in libertà, con spruzzate di vittimismo , retorica e un goccio di populismo , oggi così di moda, i problemi del Porto non si risolvono.
Bacio le mani a Vussia direttori carissimo, agli Ebbani tutti dell’ orticello ed extra orticello e, macari i Plumbinesi, ma solo quelli boni.
Catarella