Tunnel si, tunnel no per l’Elba, “questo è il dilemma..morire, dormire..dormire forse sognare”. Ci va a pennello il monologo di Shakespeare, mentre infuocano dibattiti e polemiche sui progetti di una galleria autostradale sotto il canale marino.
I fautori del si sostengono che i benefici e i vantaggi sarebbero eccezionali. L’isola sarebbe raggiungibile in un quarto d’ora con ogni condizione di tempo; che si favorirebbe il turismo anche fuori stagione; che, diversamente da oggi, gli elbani potrebbero recarsi in terraferma con estrema facilità per studiare, lavorare, accedere ai servizi soprattutto ospedalieri; che si incrementerebbero i rifornimenti di acqua potabile che scarseggia, e che arriverebbe il gas metano come nel resto d’Italia.
Con alla testa il Corriere Elbano dell’armatore Vincenzo Onorato, i contrari ritengono i progetti del tunnel una scelleratezza, fantasticherie come la costruzione del ponte sullo stretto di Messina. Per loro sarebbe più utile investire soldi nel completamento dello svincolo che dovrebbe finalmente regolare la via di accesso alle banchine del porto di Piombino; o magari ripristinare la continuità aerea.
Sogno o realtà, follia o riscatto dei diritti degli isolani, fantasticherie o innovazione al passo con i tempi (il tunnel sotto la Manica, i chilometrici ponti sul mare come in Cina), resta il fatto che gli attuali drammatici disagi della traversata invernale del canale in traghetto sono diventati intollerabili e che dovrebbero far rizzare i capelli anche ai pelati, a quanti fingono di nulla o si girano dall’altra parte.
Romano Bartoloni