Notando l'assenza di un candidato ferajese su quattro, al confronto pubblico organizzato da Legambiente, ci è tornato in mente "Ecce Bombo": opera seconda di Nanni Moretti, con il protagonista dilaniato da un dilemma partecipativo ad una festa: "Mi si nota di più se non vado, o se vado?"
La scelta finale di saltare l'incontro con la motivazione della personale indisponibilità del capolista a presenziare ci è parsa particolarmente infelice per una serie di ragioni:
a) Il soggetto che ha gestito il confronto - Legambiente - lo ha fatto impeccabilmente, con grande correttezza ed imparzialità, dimostrando anche le usuali capacità organizzative e la sua rilevanza culturale e sociale: snobbarlo non è stato particolarmente volpino;
b) Anche se il candidato fosse stato realmente impossibilitato a partecipare (visto che si parlava di intenzioni di governo e programmi) il "grande assente" avrebbe potuto farsi rappresentare da altro prestigioso - peraltro ve ne erano tra il pubblico - membro della sua lista. Non è che con questa "mancata delega", il neghittoso abbia fatto un grosso complimento ai suoi stessi compagni di cordata;
c) L'evento è risultato - oltre che svolto in clima civile e neanche tanto palloso - il più partecipato ed il più mediaticamente "coperto" della campagna elettorale ferajese. Chi nell'occasione ha fatto la "Ombretta sdegnosa del Mississipì...", ha perso una buona opportunità per comunicare le proprie intenzioni ed idee ad una platea piuttosto vasta;
d) Chi non c'è ha sempre torto;
e) Essere "nuovi" (o almeno lavati con perlana) in politica può essere "un valore aggiunto", ma il problema è che si deve aggiungere a qualcosa, come padroneggiare almeno l' A-B-C della politica, qui ci pare non siamo neppure alle aste.