Caro Direttore,
la tua lettera a Zini sulla Cala dei frati non mi ha sorpreso. E’ una vita che ti batti per l’accesso pedonale e quindi era impensabile che tu non chiedessi al nuovo Sindaco se è d’accordo o meno per ripristinare il vecchio stradello o comunque per realizzarne uno nuovo. Lo hai fatto con tutti i Sindaci degli ultimi 40, anzi quasi 50 anni.
Non so se Zini ha già in mente come rispondere alla tua sollecitazione. Se, come feci io ti dirà subito che non è d’accordo o se, nel solco già tracciato da altri Sindaci, ti dirà che condivide l’esigenza di consentire l’accesso da terra a quella meravigliosa piccola spiaggia e che si riserva di verificarne la fattibilità tecnica e la sostenibilità economica. Nel primo caso, per altri cinque anni, ci avrà messo una “ghiaia sopra”. Nel secondo, più che una “ghiaia”, temo che sarà costretto a metterci sopra una grossa “pietra tombale” con scolpita la scritta: “ fine della telenovela della Cala”.
Anch’io avevo notato che durante il confronto tra i candidati Sindaci di Portoferraio, promosso da Legambiente all’inizio della campagna elettorale, tra le domande non c’era quella relativa al destino della Cala dei Frati. Tu parli di “perdonabile dimenticanza”, ma non sarà invece una scelta dovuta alla acquisita consapevolezza della difficoltà di realizzare un accesso da terra per la natura franosa e la forte pendenza del terreno? E aggiungo anche per la assoluta impossibilità di garantire a monte una sia pur modesta area di parcheggio?
Per me, lo sai, il fascino di quella incantevole spiaggia (che non è privata, ma pubblica) è quello di poterla “conquistare” dal mare.
Non sono in grado di quantificare quanto potrebbe costare la costruzione di un sentiero o di una scalinata, ma so che molto probabilmente non si tratterebbe di una spesa modesta. Ebbene ritengo che sia una scelta più saggia impegnare una parte del bilancio comunale per migliorare gli accessi esistenti alle spiagge bianche, realizzati negli anni ’70 e, da qualche tempo, non in buone condizioni. Mettere anche in cantiere una variante urbanistica per l’individuazione di terreni da acquisire al patrimonio comunale e da destinare ad aree di sosta a pagamento, adeguatamente delimitate, protette e per quanto possibile nascoste da una ricca vegetazione, affidandone la gestione preferibilmente a Cooperative sociali.
Attendiamo la risposta del neo Sindaco. Ma diamoli tempo! Ci sono tante altre cose da fare e tante altre “grane” da affrontare forse più urgenti.
Ti saluto
Giovanni
Caro Giovanni
Ho lasciato la tua risposta per qualche giorno a decantare, da un po' di tempo ho imparato a "contare fino a dieci" prima di replicare quando qualcosa mi urta, e dire che non condivido quello che ha scritto è un eufemismo.
Meglio per chiarezza che vada in ordine sparso, ma per punti.
a) Vero, Zini non mi ha risposto (avrà al momento cose più importanti da fare come dici) e non ha nessun obbligo istituzionale di farlo, le mie domande possono tranquillamente essere eluse da un amministratore, ma la questione del pubblico impedimento a fruire di un bene demaniale e quella di un mancato utilizzo di una risorsa balneare importante, restano;
b) Finché quella spiaggia non avrà - meglio, NON RIAVRA' - un accesso pubblico, quando dei privati vi possono comodamente accedere via terra, essa sarà PRIVATA DI FATTO, è inutile arrampicarsi sugli specchi (o nel caso sugli scogli come granci);
c) Tu adombri che ci sia stato, dopo DUE blitz di Goletta Verde, dopo che DUE dossier di Legambiente (Nazionale) sul "Mare in gabbia" che aprivano la lista delle vergogne con una foto della Cala dei Frati in copertina, un clamoroso ripensamento nella più importante associazione ambientalista locale. Ti sbagli e - come disse quella nota signora ferajese che chiamò "becco" il marito - se te lo dico io, ci poi crede'. Legambiente comunque mi conferma anche ufficialmente, che intendeva compresa la questione nella domanda sugli accessi al mare;
d) Parlando della necessità di porre attenzione e mano agli altri accessi alle spiagge bianche, sulle questioni dei parcheggi e della viabilità dici cose che condivido, quello che non sottoscrivo è l'uso benaltrista che ne fai, come se il Comune Portoferraiese fosse finanziariamente tanto nelle peste da dover scegliere drammaticamente tra risistemare gli scalini di Capo Bianco o restituire alla gente la possibilità di tornare a piedi su una spiaggia SUA;
e) Tu parli della realizzazione di una scalinata o sentiero (ah... per inciso: almeno un paio di quelle discese dalla costa le ha costruite, più di 60 anni fa mio padre, che non ci fece i miliardi) come se fosse un'opera titanica, necessitante di ardite progettazioni ex-novo, quando ciò che c'è da costruire è un semplice accesso pedonale, anzi mezzo, poiché nella ultima parte si tratterebbe solo di riattare quel che già esiste e che - per legge - dovrebbe essere concesso in uso dai privati;.
f) a riprova di quanto sopra: il progetto tecnico, a quanto mi risulta, esiste di già: esso fu eleborato dalla giunta Ferrari e fu presentato a Legambiente, non vedeva opposizioni dalle proprietà interessate, e comportava l'impegno di poche migliaia di euro, una somma così contenuta, che una cittadina iscritta a Legambiente solennemente si disse disponibile a finanziarlo con una donazione. Poi, al solito per l'inerzia comunale... tutto restò lettera morta e disegno morto.
Tutto ciò premesso, spero che Zini non si iscriva alla nutrita schiera dei sindaci che ci hanno (sull'argomento) allegramente preso per il culo (tutti, da almeno 40 anni in qua), e spero non venga a farti compagnia "non vedendo il problema" e a vagheggiare "romantiche nuotate" verso una spiaggia che potrebbe essere raggiunta a piedi anche dai meno provvisti delle tue virtù natatorie.
Sai quanto ti stimo (purché non si parli di Cala dei Frati) ti saluto
Sergio