La realtà supera la fantasia e, chi ha avuto la sorte di seguire il comizio di Salvini con in tasca qualche strumento interpretativo del linguaggio, ha potuto rendersi conto del meccanismo comunicativo del 'capo', studiato a tavolino per ripetere ciò che la maggioranza delle persone ama sentirsi dire per essere rassicurata: le sparate su qualsiasi argomento sui vari siti controllati dalla 'Bestia' social della Lega servono infatti a selezionare le opinioni più condivise sulle quali fare poi leva per far scattare l'identificazione, il “la penso esattamente così, mi rappresenta”.
Chi, infatti può essere contrario ad affermazione come “difendere le tradizioni”, “la droga fa male”, “la burocrazia ci impedisce di lavorare”, “non possiamo accogliere tutti”? Oppure, pescando a piene mani negli stereotipi, armarsi per difendersi, ruspe per i rom, la famiglia è quella con una mamma e un papà.
La manipolazione verbale nel comizio di Salvini per anime semplici, (a parte la questione del MES - il fondo salvastati europeo- sul quale il Governo farebbe bene a ragionare ed emendare in sede europea), è stata un crescendo di luoghi comuni e falsi problemi agitati per potersi ergere a difensore di alcuni principi della convivenza civile. Nei saluto finale ad esempio, non potendo tirare fuori il rosario dopo che il Papa e la Chiesa hanno criticato l' uso strumentale dei simboli religiosi, ha richiamato la benedizione di 'San Crispino', patrono di Portoferraio; peccato che il protettore della città sia San Cristino, con la T ha sbagliato felpa, del resto era la prima volta che si è accorto che l'Elba esiste, prima delle elezioni.
Il tentativo di manipolazione verbale è proseguita con lo squallido 'la droga fa male' (dal pulpito ebbro del Papeete, cioè credibilissimo), squallido perchè ripetuto più volte, come a dire 'avete capito a cosa mi riferisco, vero?' e tutti abbiamo capito infatti che stava proseguendo ancora la polemica con Ilaria Cucchi che ha finalmente avuto giustizia per il fratello che, com'è noto, non morì per droga ma per le botte.
Chissà se Salvini si rende conto che in questo modo si mette anche contro l'Arma dei Carabinieri che si è schierata dalla parte della verità?
Poi, facile facile, nel suo assalto alla Toscana, sono arrivati i Rom, occasione per dare addosso al Presidente uscente Enrico Rossi per la sua foto con donne e bambini Rom (residenti da anni), scattata in occasione dello stanziamento di un 1,5 milioni (nel 2018) per chiudere i campi senza ruspe, ma con l'integrazione. Ma a Lui non interessa risolvere i problemi, gli interessano i voti di chi ha paura, a lui interessa mettere paura per presentarsi come il salvatore.
La manipolazione verbale è proseguita con la retorica della successiva visita a Pisa 'non per visitare i carcerati ma le guardie di custodia' come se fosse necessario scegliere da che parte stare, come se migliorare le condizioni di vita e di lavoro non fosse una necessità per tutti coloro che abitano le carceri, di qua o di là dalla sbarre, come se la Lega non fosse mai stata al Governo dove quei problemi avrebbe potuto già risolvere.
Il viaggio virtuale è proseguito con l'ostentazione del pensiero vagamente liberale che lo Stato che Lui ha in mente non intende (bontà sua) metter il naso nelle camere da letto per vedere chi ama chi, ma 'la famiglia è quella con una mamma e un papà'. Femminicidi in ambito familiare - la maggioranza- non pervenuti, che aspetta che a compierlo sia un nero, ovviamente.
In cima alla hit parade ancora l'immigrazione: anche se i dati reali evidenziano che gli stranieri sono in Italia l'8,7%, in linea con l'anno precedente, sono sempre uno spauracchio utile da agitare ('non possiamo accoglierli tutti nel monolocale Italia'), anche per nascondere il fatto che a creare emergenza ci ha pensato Lui stesso da Ministro, con i suoi due Decreti Sicurezza che, dati alla mano, hanno aumentato gli stranieri irregolari (https://www.osservatoriodiritti.it/2019/10/25/immigrazione-in-italia-dati-oggi/).
Ma la cosa che gli è sfuggita di mano e che dovrebbe far vergognare coloro, soprattutto elbani, che lo applaudivano e oggi si rimpallano sghignazzando la scena sui social, è la volgarità con la quale Salvini ha trattato una giovane sardina uscita dal branco che, alla strumentale uscita sui rom ed Enrico Rossi, non ha resistito alzando un dito medio all'indirizzo di quel concetto evidentemente razzista (le sarà venuto in mente che i rom erano nei campi di concentramento assieme agli ebrei ed altre minoranze).
Ebbene, Salvini non si è limitato a mandarle gli ironici 'bacioni' e 'ti voglio bene', che ci poteva anche stare, ma invece di chiuderla lì ha proseguito additandola per il linciaggio mediatico a centinaia di persone, offendendo la famiglia che a suo parer non avrebbe educato a dovere la ragazza, richiamando il fatto che se non bastasse neanche la maestra a raddrizzarla, ci vorrebbe un sergente con sei mesi di servizio militare. Un vero Uomo di Stato, no? Parole che si commentano da sole, che offendono famiglie e istituzioni elbane che magari votavano pure Lega, si spera al passato, dopo questa performance.
CR