A me piace chi aspetta
A me piacciono le persone che aspettano. Gli operai macedoni accucciati come pastori sui talloni, accanto alla strada appena fuori Skopje, ancora yugoslava e titina, uscita da poco da un terremoto e che per prima cosa aveva ricostruito una moschea bianca, abbagliante, con un minareto puntato come un missile verso un cielo futuro che non sarebbe arrivato. Lavoratori nel tramonto balcanico che aspettavano stanchi e pazienti un ritorno a casa, sul cassone abituale di un camion da bestiame.
A me piacciono le ragazze che aspettano un amore che sta baciando un’altra. Quelle che aspettano di diventare belle senza sapere di esserlo già. I ragazzi scontrosi, appollaiati solitari sull’albero della vita. Piacciono i matti che hanno perso il tempo e non lo trovano più.
I pendolari assonnati, chi aspetta infreddolito un treno in ritardo, un areo soppresso, un traghetto perso tra le onde di un mare in tempesta.
I gatti stesi al sole ad aspettare chissà cosa. Gli orsi e le lucertole che aspettano che passi l’inverno.
Mi piacciono le persone pazienti, che aspettano il tempo giusto, la stagione del pesce e dell’uva.
Mi piacciono le donne che aspettano e sognano. E gli uomini che sognano e aspettano. Con in mano un libro così bello da sperare che non finisca mai.
MI piace il tempo sospeso di un treno, quello tra una stazione e l’altra. il tramonto che abbaglia e l’alba che spunta, quando tutto cambia ma è sospeso, vibrante di qualcosa che non sappiamo ma che sappiamo benissimo.
Mi piace chi aspetta in cima a un monte, sudato dietro un caprile diroccato, che il vento ripulisca l'orizzonte e si veda l'isola nascosta e solitaria, come una macchia scura adagiata sul mare grigio e d'argento.
MI piacciono i bimbi accoccolati a terra come operai macedoni, a far passare il tempo guardando le formiche o a scavare nei sassi di una spiaggia, dimentichi del mondo sconosciuto.
Mi piace chi resta in panchina e aspetta di toccare un pallone, un passaggio, un gol che non farà mai.
MI piacciono i vecchi con gli occhi trasparenti che aspettano che il tempo finisca e ricominci, che conoscono quel che è stato e guardano il futuro che non conosceranno nella frenesia dei più giovani e lo stringono nelle mani piccole dei bimbi.
Mi piace il tempo senza tempo dei cani e delle balene e quello degli uccelli che aspettano il tempo per volare da un mondo a un altro. Il tempo scuro, sonnolento, dei pipistrelli e delle zanzare, indecifrabile, breve ed eterno.
Mi piace chi aspetta, chi ha tempo da perdere e non ha tempo da buttare. Chi aspetta in una camera di ospedale la guarigione e il dolore, chi aspetta di prendersene cura, chi aspetta un amore che sarà solo un bacio, chi aspetta un bacio che non avrà mai, chi aspetta domani perché oggi non passa.
A me piace chi aspetta
Umberto Mazzantini