E cosí un altro pezzo se ne va, il pezzo più grosso, l'istituzione per eccellenza. Ora la domanda non è "chi" prenderà il suo posto, ma "se" qualcuno lo prenderà. Oggi pregare tutti insieme per Don Franco è stato un raccoglimento ma anche una manifestazione identitaria. Poggio malgrado tutto esiste. Malgrado non ci sia più la posta, la scuola e tutto il resto. Oggi c'eravamo tutti, uniti ad accompagnare il capo della parrocchia verso il Signore. Credenti o non credenti, atei o cristiani o di altre religioni, non importa. Essere "pucinchi/puginchi" non è un fatto solo storico ma attuale. Preghiamo ciascuno a modo suo per la stessa cosa credo: che questa canonica continui ad essere abitata, che ci sia ancora un parroco a Poggio, che viva qui e qui celebri messa e sia il nostro prete. Che Don Franco non sia l'ultimo, che questa parrocchia continui ad esistere, che non si possono gettare al macero 25 secoli di storia e tradizioni.
Don Franco sarà insostibuile ed inarrivabile, ma proprio per questo il suo istituto non deve essere né cancellato né ridotto. Non vogliamo che la nostra chiesa venga riaperta di rado da un parroco che venga qui solo per celebrare messa, la comunità ha bisogno di un parroco che la viva. Credo che lo scopo principale di tutti i pucinchi e poggiofili debba essere questo: ottenere un prete QUI, che abiti QUI. Solo cosí si potrà ancora parlare di un QUI. Un QUI vecchio di 25 secoli non puó essere spazzato via dalla superficialità e la noncuranza. Stiamo uniti in questa class action, ve lo chiedo con tutto il cuore.
Angelo Mazzei