Con rammarico faccio presente a codesto organo di informazione, che rappresenta la voce dell'Elba, che non ho accolto con piacere il fatto che vengano modificati i messaggi dei cittadini che si rivolgono ad esso per esprimere in modo sincere e senza riserve il proprio pensiero. Siamo in Democrazia e quindi dovremmo avere l'opportunità di vedere garantiti i sacri diritti riconosciuti e sanciti dalla Costituzione italiana, Legge fondamentale della Repubblica Italiana. Gradirei perciò che la prossima volta che pubblicherò un articolo di qualsiasi genere su Elbareport se non lo modificaste in nessun modo! Grazie.
(Lettera Non Firmata)
Anonimo Signore
Molti anni fa un educatore elbano, noto per indulgere ogni tanto nello "sfondone", se ne uscì con un meraviglioso: "L'uscita anticipata degli alunni è anticostituzionale!" che provocò non poca ilarità, perché immaginarsi i Padri Costituenti discettanti sul quando suonare la campanella costituisse un vulnus alla Carta Costituzionale, era fortemente ridicolo. La sua accusa di non rispetto dei dettami costituzionali (per aver osato "redazionare" uno scritto nientepopodimenoché suo, e ragionando di una cosa così frivola come un rally) creda, non lo è di meno.
Ci corre comunque l'obbligo di chiarirle alcune cose ma andiamo per punti:
a) L'anonimato si può arrivare a tollerarlo (e a noi comunque non piace) quando si ragiona di cose serie, ad esempio quando ci sono validi motivi per proteggere la fonte (che deve essere comunque a noi nota); se invece si ragiona di usualità o banalità - come nel caso di specie - andrebbe evitato, se non altro per buona educazione;
b) Non esiste una specie di "ius publicandi" come lei ci pare immagini, funziona diversamente dovunque: agli organi di informazione un cittadino propone un suo scritto, che viene vagliato da chi di dovere che decide se cestinarlo, pubblicarlo in toto o in parte, operare tagli (possibilmente che non stravolgano le idee di chi scrive, ma non ci pare il suo caso) commentarlo o meno e titolarlo;
c) La ratio di quanto al punto precedente è chiara: chi firma il giornale risponde in ogni sede (anche legale) di ciò che viene pubblicato;
d) Elbareport non compie il peccato di presunzione di considerarsi "la voce dell'Elba". E' vero che sono svariate migliaia le persone che ci leggono ogni giorno (e non cessiamo di ringraziarle), ma non siamo né una lavagna su cui si appendono post-it o manifesti, né un pubblico sfogatoio, tantomeno la Gazzetta Ufficiale dell'Isola. La nostra voce (leggasi linea, convinzioni) è il prodotto delle idee (articolate) di chi compone il giornale ogni giorno, con moltissima fatica, tentando di dare spazio e rispettando anche chi sta agli antipodi.
e) per questo Signor Anonimo troviamo particolarmente fuori luogo il suo fervorino deontologico professionale per niente autorizzato.
Ora può anche essere, vista l'età avanzata, che chi le risponde stia in fase di rincoglionimento, ma se così non fosse, come potrebbe permettersi di dare lezioni di giornalismo a chi scrive da mezzo secolo e dirige una testata da più di 20 anni? Ma anche, come può pretendere di insegnare il mestiere - con tanta spocchia in poche righe - ai collaboratori che da una decina di anni si alzano ogni mattina per fornirle (gratis) un giornale?
Sulla base di quali titoli o esperienze?
Non ci faccia citare il Marchese del Grillo