Tanto per dire che buon sangue non mente: siamo ai Magazzini, quelli dove si stivava il sale prodotto nell'arco di costa che forma il golfo di Portoferraio. Qui in tempi lontani operò l'uomo di mare Raffaello Corsi. Aveva due barche: una grande per trasportare il vino elbano al porto di Grosseto e fornire le cantine dei maremmani per annaffiare cacciagione e pesce; una piccola, invece, per il trasporto dei passeggeri che si recavano a Cosmopoli: fra gli altri quelli di Rio Alto che, per un tocco di folkrore, si calomavano dal Volterraio, con scarpe vecchie o scalzi, diretti al Debat: così chiamavano il tribunale. Ai Magazzini calzavano le scarpe bone prima d'imbarcarsi.
Poi comparve su quel pezzo di mare il figlio Orazio: fatto servizio nella Marina Militare, passò la vita da formidabile pescatore, e da traghettatore. Ecco poi negli anni Trenta il figlio di Orazio, al quale fu dato il nome del nonno. Perché questo preambolo? La ragione è che la figlia di Raffaello, Maria, ha un figlio, Davide Di Maria ora ventenne. È nato sì a Milano, ma non è cresciuto campione di vela ai bordi di piazza del Duomo o sulle acque del Naviglio. Chiunque abbia agganci consanguinei elbani, può nascere a New Dheli o a Vancouver, sempre elbano è.
La sua confidenza con l'acqua, salata o dolce, l'ha appresa nello specchio di mare dove si sono avventurati i suoi antenatiIn una intervista Davide dice: "Ho iniziato ad andare in barca a dieci anni all'isola d'Elba, dove la mia famiglia ha una casa e andavo per le vacanze. Vedendo tutte quelle barchette in acqua mi sono detto: perché non provare?"
Per nascita il suo braccio sinistro si ferma al gomito, ma ha già mostrato come mano e avambraccio siano presenti nelle sue capacità psicofisiche di atleta. La sua destrezza fisica, la sua forza muscolare e soprattutto la sua mente capace hanno dato brillanti risultati.
Dal 2016 è tesserato della Canottieri Garda-Salò nella squadra paralimpica. Nel 2019 ha raccolto varie vittorie: aprile, il secondo posto alla regata nazionale della Maddalena; inizio maggio, vincitore della Settimana Velica Internazionale a bordo di un Hansa 303; e infine a luglio, vince il titolo mondiale con Fabrizio Olmi nell'imbarcazione RS Venture a Puerto Sherry nella baia di Cadice in Spagna, sul petto la medaglia d'oro: "Nei primi due giorni siamo stati primi in classifica, ma sorpassati il terzo e il quarto giorno dal Canada. Nell'ultima giornata invece abbiamo fatto volare la barca, vincendo la semifinale e arrivando primi nella finale a soli 50 cm. dal Canada". A a settembre, è arrivato secondo al Campionato Italiano delle Classi Olimpiche.
E lui dichiara: "E' un buon punto di partenza"