La qualità dell'edificio che ospiterà il dissalatore di Mola
Io non ho alcuna esperienza né pratica per giudicare se quell'edificio di cui ho visto molte immagini a colori rappresenta un raro esempio di modernità o comuque di prestigio urbanistico in un territorio di grande valore ambientale come l'Isola d’Elba. Mi piacerebbe sentire il parere degli Elbani che leggono queste righe. In altre parole, secondo voi lettori, quell’edificio con quei lunghi pilastri che sembrano di legno è un bell’esempio di costruzione industriale che darà lustro estetico all'Isola?
Marcello Meneghin
Gentile Signor Meneghin
Ci perdonerà se abbiamo tenuto per qualche giorno questa sua ultima esternazione in attesa di pubblicazione; poniamo rimedio oggi partendo da segnalarle cosa ci è tornato alla mente leggendo quanto scrive, e cioè uno dei più noti passi evangelici: "... Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio?..."
Come dire, indipendentemente da come la si pensi sulla opportunità di realizzarlo, il dissalatore (sulla utilità del quale ci sono pareri diversi) non risulterà certamente un "bell'oggettino" architettonico però...
Però ci lasci notare intanto che nelle immediate vicinanze del "mostro" avversato dai NO-DISS, capeggiati dal Comune di Capoliveri (ente noto per il proverbiale rigore nel perseguire gli abusi edilizi e gli scempi urbanistici), si stanno realizzando - certo regolarmente - costruzioni, che già ben promettono quanto a creatività e che forse risulteranno di un pregio architettonico tale da abbellire l'area e perfino compensare la bruttura dissalatoria.
Però... una cosa decisamente non ci torna, dopo aver assistito alla "levata di scudi", e restando in zona, ed essa è la monodirezionalità degli strali lanciati dai "Molae et Lidi Defensores", con i quali sono scesi in campo dei socialmente rilevanti sodalizi, e la cui produzione di ricorsi, argomentazioni ed iniziative abbiamo peraltro ben documentato.
Non abbiamo, ad esempio, sentito dire neanche "sbao" sulla autentica devastazione (mineraria) della vicina ed incombente Collina della Crocetta, e, a proposito di incombere, sull'ancora non scampato pericolo della realizzazione di un porto turistico, nel Golfo di Mola, dal mostruoso (quello sì) impatto ambientale, e dallo stravolgimento paesaggistico, ai confronti dei quali i danni derivanti dalla realizzazione del vituperato dissalatore sarebbero uno sputo.
E proprio in ultimo una pinzillacchera "estetica": niente o quasi i locali hanno avuto a che ridire sulla assurda "imbiancatura" della spiaggia de "La Rossa" con sabbia (mineraria) sarda, fornita munificamente a prezzi stracciati...
La coerenza, ahinoi Signor Meneghin, sarà pure passata un po' di moda, ma non si può fare gli ambientalisti, i cultori del paesaggio, un giorno sì e uno no.
grazie per averci scritto e saluti