Tralasciando per oggi il paragrafo pseudoscientifico, vorremmo invitarvi ad una riflessione per così dire “etimologica” sull’uso delle parole sia scritte che verbali.
Da tempo udiamo soprattutto nei TG ma anche purtroppo leggiamo su prestigiosi quotidiani il brutto termine “vacanzieri”. Noi che abbiamo solo un diploma di scuola superiore e per di più tecnico, che scriviamo su questo piccolo quotidiano telematico ( che ad onor del vero forse ha più lettori di tanti cartacei che per altro fruiscono dei contributi statali) per amicizia e rispetto del suo direttore, per affetto e rispetto nei confronti della terra su cui ci troviamo a vivere, e perché magari pecchiamo di presunzione e pensiamo che qualcuno abbia voglia di leggerci, allora in virtù di questo peccato vi invitiamo a riflettere proprio su questa abitudine di coniare nuovi termini che niente hanno a che vedere con la lingua italica.
Secondo quello che abbiamo imparato sui banchi di scuola i “finanzieri “ appartengono all’arma della finanza, i “panettieri” per solito producono o vendono il pane, i “barbieri” – se ancora ne esiste uno- tagliano barbe e capelli, i “carpentieri” eseguono un lavoro talvolta anche pericoloso, e via dicendo………..per cui mi viene da pensare che un VACANZIERE di mestiere faccia le vacanze tutto l’anno, tutta la vita sino alla meritata pensione. E per pensione si intende quel periodo che inizia dopo una vita lavorativa e non quella struttura spesso a conduzione familiare che riceve ospiti contro un adeguato compenso. Ora, siccome le normali genti
si e no possono permettersi una settimana al mare, e la maggior parte neanche quella, per rispetto di chi appunto con sacrificio cerca di trascorrere qualche giorno di vacanza, ci piacerebbe sapere da chi ha studiato più di noi, che ha titoli e qualifiche più meritorie per cui occupa come abbiamo detto prima anche lo schermo dal quale sembra esca ogni giorno una lezione di vita, cosa intende dire con questa parola. Forse intendono chi veramente può permettersi di fare la cosiddetta bella vita vivendo come si diceva una volta di rendita, ma in quel caso non si creerebbero le code ai caselli nei fine settimana, perché loro si spostano con altri mezzi.
Insomma ci piacerebbe tanto che questa terminologia scomparisse dall’usuale lessico e che si usassero parole giuste con giusto significato onde non confondere i nostri già stanchi cervelli.
Ma a questo punto ci viene un dubbio: O ‘un sarà che lo fanno apposta?