In un fritto misto di tradizioni e credenze popolari, sia pagane che religiose, nelle quali finivano in padella il solstizio d'estate, Santa Lucia (protrettrice della vista), San Giovanni, e l'Ascensione, più di mezzo secolo fa, si organizzava una serata dei fuochi, che erano diventati anche una sorta di competizione rionale ferajese, a chi faceva la catasta di legna più imponente e più duratura nelle fiamme.
Enormi falò si accendevano in diversi "spiazzi" della città e della periferia alle ore 21 della sera precedente il 24 Giugno. Intorno ai fuochi cerchi di umani (soprattutto di giovani) che si tenevano per mano e praticavano - solo in quella, occasione - il gioco (un po' licenzioso) della "sculacciata", si andava a bagnarsi ritualmente gli occhi nell'acqua di mare del porto. Nei falò finiva di tutto: scarti di falegnameria, mobili rotti ed irrecuperabili, rami secchi, tutta roba accumulata nei giorni precedenti.
Qualcuno si sarà già domandato cosa diavolo c'entrino i fuochi di San Giovanni, con le sconfortanti immagini prodotte da Michele Barsotti, e relative all'ennesima deturpante discarica segnalata a Monte Orello, che corredano queste righe.
Rispondiamo: a vedere quelle immagini dei grossi bancali abbandonati ai bordi della macchia, ci è venuto in mente che in quei tempi, ai nostri occhi sarebbero stati "oro" per i nostri fuochi, dove sarebbero stati "smaltiti" in maniera non proprio ecologicamente corretta, certo, (allora però la plastica era una minoritaria novità e il co2 non preoccupava i "sapiens") ma certamente meno lordante.
La situazione è talmente disperante che allora, da laici agnostici, ci è venuto in mente di rivolgerci a chi crede nel soprannaturale, a chi vanta amicizie nel Regno dei Cieli.
Supplichiamo loro di intercedere, di chiamare a raccolta tutti i Santi citati: dall'igneo San Giovanni, alla lucente Lucia, fino alla Vergine assunta, perché, in concorso tra di loro, portino la luce nelle menti (insomma menti...) di questi penecefali (indigeni e alloctoni), che continuano ad impestarci l'Isola con i loro osceni rifiuti, e li inducano alla resipiscenza.
Amen
(foto di Michele Barsotti)