Quando al cinema ci si andava in massa, un milione di anni fa, ci si inventava, per gioco, soprattutto per irridere la programmazione locale, dei titoli improbabili, es:
"Che c'è stasera al cine?"
"La Grande Nuotata del Gatto di Piombo"
"Tarzan gnudo co' le mani in tasca"
"La Fuga del Cavallo Morto"
Tali scemenze ci sono tornate a mente a pranzo (e a chiacchiera) con Michel e con Lorena, la Fatina della Lega (Navale eh!), tra una proletaria pasta coi ceci e uno stracotto al vino rosso.
Si parlava poi di millantatori, gente che, al contatto con la popolazione turistica, negli stessi anni (come lo svizzero di Tobruck di cui abbiamo recentemente narrato), si faceva bella accampando titoli, proprietà ed altro che non possedeva.
Uno di questi per mestiere affittava i pedalò in spiaggia, e attaccava bottone con chiunque passasse dalle sue parti.
Una mattina il nostro incappò nell'ospite di un lussuoso contiguo hotel, un milanese che si lasciò sfuggire che tra le sua attività, c'era pure quella di allevatore di cavalli da corsa.
Il pedalista prontamente creò:
"Ah anche mio padre (il su' babbo in realtà era uno sterratore) alleva cavalli... uno in particolare corre fortissimo!"
"Mi piacerebbe - disse il meneghino - vederla questa bestia"
A quel punto il raccontafavate era all'angolo, ma se ne uscì dicendo:
"Sì volentieri... uno dei prossimi giorni... "
Ma il suo interlocutore veramente incuriosito di vedere il magnificato galoppante quadrupede, tornò, negli incontri mattutini, alla carica, finché il nostro cedette, fissando per il giorno successivo la visita al decantato allevamento paterno.
L'allevatore (vero), con lombarda puntualità, si presentò alla ora fissata, per essere condotto ad ammirare il purosangue di scoglio:
"Allora si va a vedere questo cavallo?"
"Eh non si pole fa', purtroppo stanotte è morto!"
Sergio