I più datati tra i nostri lettori si ricorderanno di una macchietta televisiva in bianco e nero, quella di Pappagone, interpretata dal grande Peppino De Filippo.
E si ricorderanno di una battuta-tormentone che puntualmente veniva scandita dal buffo personaggio: "MA SIAMO VINCOLI O SPARPAGLIATI?"
L'interrogativo rapportato alle vicissitudini politico/amministrative sia nazionali che locali farebbe rispondere certamente a Pappagone: "La destra è vincola, la sinistra è sparpagliata".
Si assiste a due processi opposti, da una parte si accumula una unità-minestrone nella cui pentola va a finire di tutto (Vannacci, strizzatine d'occhio alle logge, civismo di liste inficiato da "endorsement" dei partiti, recupero di vetusti personaggi, sindaci terminali etc.)
Dall'altra si continua a praticare lo sport preferito della sinistra: lo spaccamento (oltre che delle palle di chi si ostina a darle fiducia) del capello in 4, 8, 16 e via dicendo, ognuno fieramente orgoglione (non è un errore) di essere il depositario unico della verità amministrativa rivelata. Apertura a trattare (che poi è l'arte vera della politica)? 0 (zero) su tutte le sponde.
Sullo sfondo le (inascoltate) parole del vecchio saggio Prodi: "Ah ma se volete perdere continuate pure così".
Questo lo stato dell'arte all'8 aprile, ci viene da pensare che, sia dalla parte vincola, quanto da quella sparpagliata, sarà sempre più difficile fidelizzare il cittadino medio e confuso, condurlo alle urne.
sergio