Caro Sergio, in questo periodo estivo leggo spesso articoli sulla qualità del turismo e l'ultimo tuo simpatico sfogo sulla spiaggia delle ghiaie mi porta ad accodarmi alla moltitudine di "incazzati"che come te vorrebbero qualcosa di diverso per la nostra meravigliosa Isola.
Siamo prigionieri in casa, questo è quanto si prova spesso durante i mesi che vanno da giugno a settembre: pessima qualità di presenze, gente maleducata che pretende senza restituire nulla in cambio, prepotenti e molto spesso aggressivi; file ovunque, scimmie urlatrici che sfogano le frustrazioni metropolitane in una settimana di vacanza last-minute.
Il centro storico è spesso completamente chiuso ai pedoni dai tavolini dei ristoratori che diventano anche controllori delle strade ferrajesi, chiudendo il traffico e i passaggi a loro piacimento e creando enorme difficoltà alla fruizione stradale per anziani e disabili: un pericoloso slalom tra trappole estetiche di dubbio gusto.
Spiagge completamente colonizzate da orde di famiglie che si portano tendoni da circo, cani piscianti, carrelli con provviste da far invidia ai vecchi "fagottari"... disposte anche ad uccidere per guadagnarsi un posto al sole nel poco spazio libero rimasto, camminando su asciugamani e sulle persone senza ritegno e senza rispettare niente e nessuno.
Via Carducci il venerdì somiglia a Mumbai in un giorno festivo e nei locali della grande distribuzione si assiste a scene da film come se il mondo stesse per finire; tralascio la questione parcheggi e il reparto intrattenimento musicale, altrimenti aprirei diatribe infinite.
Sarebbe interessante ed utile fare uno studio antropologico su come la nostra società si è imbarbarita tornando indietro alle epoche preistoriche.
Essendo già grande, probabilmente la mia insofferenza a questo tipo di situazioni aumenta di stagione in stagione ma credo non si tratti solo di percezione come ho letto in un articolo qualche tempo fa.
La nostra isola, le nostre spiagge e le infrastrutture sono messe a dura prova e credo che i residenti, anche quelli che non hanno nessun interesse economico, un tempo orgogliosi di accogliere i visitatori, si trovino ora in seria difficoltà diventando a loro volta “nevrotici e incazzati".
Il turismo, che dovrebbe essere una risorsa, si trasforma così in un'arma a doppio taglio.
Interveniamo rapidamente per invertire la rotta: l'isola ha già perso quello che la rendeva unica, soffocata dal peso di un eccesso di presenze mal gestite.
È chiaro a tutti che l’overtourism sarà il problema dei prossimi anni, cerchiamo di prevenire anziché curare: cerchiamo di non compromettere ancora di più l'ambiente, l'identità e l'anima di un posto meraviglioso che nei nostri ricordi ci riporta alla semplicità di andare a fare un bagno con un paio di zoccoli e un asciugamano.
Grazie per l'ospitalità
Monica C.
Cara Monica
Non l'hai "toccata piano" neppure tu, anche se sono certo che la "maggioranza incazzata" degli elbani H/24, 12/12 o anche meno, ti darà ragione. Lo affermo da un piccolo osservatorio speciale.
Posso farlo contando gli sbalorditivi numeri di quelli che hanno letto (e continuano a leggere, nonostante che di norma un articolo come il pesce dopo tre giorni puzzi) il pezzo a cui fai seguito, già diverse decine di migliaia, e l'altrettanto sorprendente vastità della schiera di quelli che hanno espresso semplici valutazioni positive con gli strumenti de l'on-line.
Riceverai qualche critica, in massima parte improntata alla "Ragion di Cassa", qualcuna educata e argomentata, accettabile, qualcuna meno; difficile comunque che ti arrivi una telefonata anonima e tranchant: "comunista di merda!", come se fosse prerogativa di chi sta dichiaratamente a Sinistra e dalla parte dell'Ambiente, accorgersi e denunciare scempi e bruture. Mica per caso ho preso amabilmente in giro la mia amica Cecilia Pacini, definendola "bolscevica!".
Stai sicura comunque che chi ti darà addosso, sarà una "minoranza rumorosa, e in almeno in parte parecchio interessata al perpetrarsi di questo immane, anarchico casino.
Due osservazioni al volo:
a) certo che la "marcia degli incazzati" vede crescere costantemente le sue fila
b) un governante, un amministratore - di qualsiasi livello non può cavarsela con un'alzata di spallucce.
E non ci si trinceri dietra la nota sentenza (una delle rare azzeccate da un non rimpianto signore nato a Predappio):
"Governare gli italiani (o gli elbani nel caso) non è difficile, è inutile!"
Invece si può fare, si deve fare.
Bisogna attendere solo che si spengano le luci del baraccone