Con buona pace degli amici di Procchio Napoleonica (che fanno un ottimo lavoro promozionale) credo che la più geniale delle "scritte murarie" mai apparse all'Isola d'Elba fu vergata proprio nella loro "giurisdizione" da qualche "pittore delle dune" nel dopoguerra, ed essa recitava, se non sbaglio: "in questo ristorante Napoleone il Grande non ha mai mangiato..." con una successiva chiosa "... e nemmeno l'Eroe dei Due Mondi Giuseppe Garibaldi".
Lo scherzo irriverente di quegli antichi "discoli" che conducevano una vita tra il balneare e il "bohémien" fu ripreso, almeno in spirito, dagli autori di uno splendido documentario della BBC girato negli anni '50, dal curioso titolo "Elba Boomerang", nel quale mostrando una rivendita di paccottiglia napoleonica una voce fuori campo commentava - sempre se non mi inganna la memoria - "Napoleone non è più un Imperatore ma un business ..."
Ed a proposito di scritte e targhe in luogo pubblico, confesso che mi sono commosso fino alle lacrime a leggere delle peripezie della targa dedicata alla "Folgore", ed allo slargo che gli fu intitolato, rimossa e sottratta da qualche vile, ma restituita alla pubblica ammirazione dagli attuali amministratori in operativo concerto con l'ex sindaco Ferrari.
E ancor di più ho pianto ad essere puntualmente informato del fatto che pure l'attuale Sindaco aveva ottemperato agli obblighi della leva con il glorioso purpureo basco in testa.
Però...
Capisco che identico omaggio non possa essere dedicato alla "mia" Brigata Pinerolo, dal non proprio entusiasmante "score" guerresco, sbatacchiata a Bari dal natio Piemonte, e - chissà perché - all'epoca piena zeppa di giovani comunisti, anarchici, cani sciolti di sinistra, nonché di non pochi reduci da Peschiera, Gaeta, Taranto, sedi di carceri militari. Un posto da "cattivi soggetti".
Però magari per "par condicio" si potevano gratificare altri gloriosi reparti, ad esempio, vista la numerosa presenza all'isola di sardi, che ci sono assai fratelli, perché non dedicare almeno una calanchiola, se non uno slargo, una cantonata almeno alla Brigata Sassari? E sì che i "dimonios" qualche battaglia l'hanno vinta davvero.
Prometto che se accadrà non mancherò di unirmi, e magari intonerò con loro: "China su fronte se s'es sidido pesa ch'es pasende sa Brigada Tattaresa"
Oppure, e qui passo dal coglionare al serio, anzi al tragico, per compensare gli sproloqui magnificatori della gloriosa itala macchina di guerra, chiedo che una targa contigua sia apposta, e dedicata al Parà Emanuele Scieri.
Chi era costui?
Una vittima del "nonnismo", della cultura machista, dell'atmosfera di soprusi che si respirava nella "gloriosa" caserma, un ragazzo "caduto" non in guerra, ma perché costretto dai commilitoni ad arrampicarsi di notte su una pericolosa struttura e da lì precipitato:
Una pagina nera (in molti sensi) nella storia degli "omaggiati"
leggere di seguito prego:
Emanuele Scieri, allievo paracadutista di 26 anni, è stato ritrovato senza vita nella caserma Gamerra di Pisa il 16 agosto 1999. Secondo le perizie, era morto già da tre giorni dopo un'agonia dalla quale qualcuno avrebbe potuto salvarlo. Per veder scritti nero su bianco i nomi dei colpevoli della sua morte ci sono voluti 25 anni: solo lo scorso luglio, i giudici della corte d'assise di Pisa hanno condannato per omicidio volontario in concorso gli ex caporali della Folgore, Alessandro Panella e Luigi Zabara, rispettivamente a 26 e 18 anni di reclusione.
"Il parà fu ucciso", condannati due ex caporali (today.it)
Ma tra gli imputati figuravano anche tre compagni commilitoni di Scieri. Oggi, 28 febbraio, uno di loro, è stato assolto. Nei suoi confronti, la procura di Pisa aveva chiesto 17 anni di carcere. Non saranno condannati neanche due ufficiali indagati per favoreggiamento erano stati assolti in primo grado e, per intervenuta prescrizione, l'accusa ha rinunciato all'appello.
Sergio Rossi
(ex artigliere, Specializzato al Tiro della 3^ Brigata Missili (Verona) "premiato" con trasferimento alla Pinerolo in Puglia) - pacifista senza se e senza ma