Io : “Quant'é che un sento la mi nonna! C'avrei da digli un sacco di cose, ma lei un'è più venuta giù a trovammi e io d'arampicammi fino a Lassù un n'ho punta voglia. Un l'averanno mica scesa ai piani bassi senza più potè parlà con nessuno? Stai a vedè che so andati a scartabellà ner su pappiè e hanno scoperto che quand'era nei su cenci aveva dato quarche zoccolata e quarche storcicone ai prepotenti, pe un parlà di quella su lingua lunga, della su sgrumatezza, speciarmente davanti all'aveggi di spezzatino e di stoccafisso o alle sfoglie di Millo ir Giulianetti”
Nonna:- “Bada mendolone che ti sento sai! Pensa un po' alle tue che ce n'hai abbastanza da pensà! Un te lo ricordi di quando ti portarono all'ospedale con l'occhi rovesciati perchè t'eri ingobbiato coi ravioli che mangiavi direttamente dar concone? Un te lo ricordi delle macacche che i prendevi con quell'artri scandoli e di quando quella mattina, cor nipote di Geny' vi infilaste all'Alberone con la macchina e poi vi portarono all'ospedale conci? Quando me lo dissero, mi si ritirò tutta! Lasciamo poi perde tutte le baruffe che avete fatto..Ti dissi bene quella vorta : Ho finito coi mi figlioli e ora mi tocca incomincià cor nipote!Dimmi un pò, o cosa mi volevi dì?”
Io:- Basta,un ti dico più nulla. So mesi che un ci si sente e ora apparisci all'improvviso e con quella popò di lingua che ti ritrovi, e mi conci pe le feste!
Nonna : - “ Bada che hai incominciato te!”
Io : - “Lo so, ma mi so fermato alla ciccia, te invece, sei voluta arrivà direttamente all'osso! A proposito, quella vorta che che mi dicesti che avevi finito coi figlioli e che ti toccava incomincià cor nipote,fu quando mi presentai da te alle cinque di mattina cor cinturone e il cappellone. Venivo da una festa in maschera al 64, Te lo ricordi di quando m'apristi l'uscio dopo che ti urlavo d'aprimmi e io ti puntai la pistola e ti dissi di fatti più in là che avevo sonno?”
Nonna : - “Anche lo racconti, tanto eri carino e avvampato di nulla! Vedevi che se andavi a dormì a casa dal tu babbo, e te lo dava lui “C'era una volta il Vest”!
Io ; - “Ma infatti ero briaco, mica rincoglionito!”
Nonna : - “O che mi volevi di?”
Io : - “Ti volevo salutà, ti volevo chiede di tutti i nostri cari , di tutti i nostri amici , se stanno bene....e poi ti volevo chiede di come vedi la situazione quaggiù da noi”
Nonna : - “Io, la tu moglie, ir tu babbo, i tu zii , nonna Gina e i nostri amici stamo bene; c'è solo Bokassa, uno degli urtimi arrivati, che brontola sempre perchè l'hanno messo un po' a stecchetto, ma sta bene anche lui.Pe il resto, pe voi costaggiù un la vedo tanto bene. Chi vi comanda è troppo ingordo, ma no di spezzatino, di stoccafisso , di vino o di bira, ma di quadrini! O Giulia come sta?
Io :- “Sta bene. A Novembre finisce 24 anni e sempre in quel mese spero che si laurei dato che è da quest'Estate che ha finito di dare tutti gli esami e ha già preparato la Tesi. Già lavora nel suo ramo di studi per tennici del cuore, ma m'ha già detto che se ce la fa a entrare a Medicina, so du anni che ci prova, lascia tutto, perchè se non facesse il dottore non saprebbe cosa fare!” Saluta tutti, stammi bene e ogni tanto, speciarmente se un mi senti, fatti viva te!”
Nonna :- “Ciao Bigoni, fai le cose ammodino!
Io : - “O chi era questo Bigoni?
Nonna : - “ Uno che tanto pe cambià, un gli garbava bè!”
Io : - “Lo vedi che ho ragione io quando ti dico che c'hai la lingua troppo lunga!”
Nonna : - “Come la tua!”
Io : - “ Hai ragione! Come disse quello , so anche il nome e la scena , ma un te la racconto assennò la vai a di a tutti :” Un'ho mai visto un lupo che caca agnelli!”A Siena che so meno sboccati di noi, dicono invece: “ Un' ho mai visto una quercia che fa i limoni!”
Nonna : “O vattelo a piglià … te e loro!
Michel Donati