Ve la rivendo come - un mare di anni fa - me la raccontarono.
Due "lombardi" (valeva a dire, all'epoca, due lavoratori stagionali provenienti da oltre l'appenino tosco-emiliano), scoprirono a Piombino il mare, con il "postale" che avrebbe dovuto portarli all'Elba.
Ma a uno dei due, più sospettoso, qualcosa non tornava, e avvicinatosi allo scafo della nave ormeggiata, dopo aver grattato con un coltellino il bordo del pirfoscafo, esclamò:
"Ma l'è de fer!"
"A sarà brisa - disse il compare - che se l'è de fer va a fondo?"
Detto fatto iniziarono a cercare un mezzo alternativo per passare il canale, individuandolo in uno dei "bastimenti" di rassicurante e certamente galleggiante legno (uno di quelli che facevano la spola tra il continente e l'Isola con ogni tipo di mercanzia) che pareva in procinto di salpare.
Il traghettatore accettò a bordo i due, avvertendoli però:
"Io vi porto ma guardate che c'è mare grosso".
I lombardi accettarono, ma appena preso il canale beccheggio e rollio uniti a una folle paura di trovarsi in un elemento sconosciuto, iniziarono a devastarli e a far loro vomitare anche l'anima.
Dopo un po' dalla stiva - dove erano stati collocati i due - iniziò a levarsi una implorazione:
"Paron zo el tendun!"
Ignaro di cosa significasse quello che i passeggeri sollecitavano, il comandante continuò a "tirare al su' rombo" sulla rotta per l'Isola.
Gli scossi dai conati, chiedevano con quel "zo el tendun" (giù il tendone) di ammainare la vela, che ritenevano la fonte e causa dei loro sconquassanti movimenti del natante.
Ma a chiarirgli la bizzarra richiesta fu il più ardimentoso dei due che, salito in coperta con in mano un'accetta trovata nella stiva minacciò: "Paron, o zo el tendun o taglio il pioppo!" laddove per "pioppo" intendevasi l'albero a cui era agganciato il malefico "tendun".
Il vecchio lupo di mare non si perse d'animo e convinse gentilmente il suo interlocuore a desistere dai suoi propositi e rientrare sottocoperta, al volo, con un cazzottone nel topezzo (sulla nuca, per i foresti).
Dipoi chiuse e serrò il boccaporto assicurandosi così che i due non avrebbero ulteriormente rotto le sue salmastrose palle fino a destinazione.
Ciò ho narrato per ribadire che:
- Le navi galleggiano anche se sono di ferro
- Le vele spiegate non agitano il mare
- Se prendi un pino di San Giovanni nella bocca è colpa tua, e non di chi ce l'ha piantato 70 anni fa