Le condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato questo primo scorcio di stagione, hanno tenuto costantemente in allarme le sale operative delle Capitanerie di porto toscane, coordinate dalla Direzione marittima di Livorno, organizzate per garantire interventi immediati a tutela della sicurezza della vita umana in mare e a salvaguardia del pregiato ambiente marino dell’arcipelago.
Nell’ultima settimana, quattro delle località più preziose della fascia costiera della regione hanno fatto da scenario ad altrettante emergenze.
Nella giornata del 1 giugno, in cui il tempo è sensibilmente migliorato, un gommone veloce “classe Bravo” della Guardia costiera è intervenuto a Capraia per salvare una coppia di diportisti, la cui unità nautica di 15 metri a motore imbarcava acqua. I due, sessantenni, originari di Milano, provenienti dalla Corsica, sono stati tratti in salvo a bordo del gommone, mentre l’imbarcazione affondava su circa 36 metri di fondale, a poche centinaia di metri dal porto dell’isola.
Ancora ignote le cause del naufragio che sono al vaglio dei militari della Capitaneria, ma non si esclude che in navigazione l’unità abbia urtato degli scogli, nella fase di avvicinamento alla costa.
Al Giglio, invece, a seguito di una segnalazione pervenuta via radio sul canale 16 di emergenza, una motovedetta “classe 500” è intervenuta in soccorso di una giovanissima subacquea di Rimini, colta da malore durante un’immersione di gruppo. La ragazza, sedicenne, è stata immediatamente assistita e portata a bordo del mezzo della Guardia costiera che l’ha condotta a Giglio porto, per affidarla alle cure dei sanitari del servizio 118 che ha ritenuto necessario il trasporto in elicottero
presso l’ospedale di Grosseto.
I due interventi odierni, si aggiungono ad altrettanti eventi operativi avvenuti pochi giorni fa, dove le condizioni meteorologiche hanno inciso sugli esiti delle emergenze. A San Rossore, la Guardia costiera è intervenuta con una motovedetta “classe 800” e personale da terra, per una barca a vela di 16 metri, condotta da uno skipper di 48 anni di nazionalità austriaca, naufragata sulla scogliera tra bocca d’Arno e la spiaggia del Gombo.
L’Autorità marittima, a difesa dell’ambiente, ha emesso un provvedimento con il quale ha diffidato il proprietario all’immediata rimozione dell’unità e sta vigilando sullo svolgimento delle operazioni, con lo scopo di evitare qualsiasi sversamento di prodotti inquinanti.
Nelle acque dell’isola di Montecristo, due persone a bordo di un natante a motore di 10 metri in difficoltà per un’avaria al motore e incalzati dalle condizioni meteo in forte peggioramento, sono state salvate dall’intervento di una motovedetta della Guardia costiera di Portoferraio che le ha condotte in banchina al sicuro, affidandole al personale della Guardia forestale di stanza sull’isola.
Sono gli episodi più rilevanti tra le numerose situazioni operative di allarme per le quali gli uomini e mezzi della Guardia costiera della Direzione marittima della Toscana del 2°MRSC (centro secondario di soccorso marittimo) sono stati chiamati a rispondere negli ultimi giorni.
Non meno complesso si è presentato lo scenario operativo in ambito nazionale, dove le condizioni del tempo, in alcuni casi proibitive, hanno prodotto diversi interventi che solo negli ultimi due giorni hanno permesso di trarre in salvo 15 persone, tra cui due bambini, in diverse situazioni di allarme.
Interventi che, comunque, fanno parte di quell’attività ordinaria che il Corpo delle Capitanerie di porto esegue quotidianamente, per ventiquattro ore al giorno, rispondendo alle esigenze della collettività, mettendo in campo una struttura che conta oltre 500 tra mezzi navali e aerei, dotati di sistemi all’avanguardia, assicurando un monitoraggio continuo degli 8.000 km di costa, da nord a sud, dai principali laghi italiani, fino alle località più meridionali della Sicilia, in un’area di responsabilità di
500.000 km di acque, pari al doppio del territorio nazionale e a un quinto del Mediterraneo, interessato dal 30% dei traffici marittimi. Un contesto in cui la Guardia costiera, soprattutto in questo periodo, opera a salvaguardia della vita umana e per proteggere il patrimonio ambientale marino e la sicurezza della navigazione.
A Lampedusa, teatro operativo di emergenza costante, gli uomini e mezzi della Guardia costiera garantiscono non solo assistenza e soccorso ai migranti, ma anche la
salvaguardia delle attività di tutti gli operatori marittimi, nonché di quei turisti, italiani e stranieri che scelgono le bellezze dell’isola pelagica per trascorrere le vacanze. E’ di questi giorni la notizia del salvataggio di un pescatore di Mazara del Vallo portato a termine dalle motovedette dislocate sull’isola, come anche il fermo di un peschereccio tunisino, intento alla pesca illegale.
Gli interventi operativi dipendono anche e soprattutto dall’utilizzo del 1530 – “numero blu per le emergenze in mare” - sul quale ogni cittadino può contare per richiedere assistenza e soccorso immediato in caso di necessità.
Ed anche quest’anno il Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto ha promosso una campagna d’informazione per la conoscenza del numero gratuito 1530, attivo 24 ore su 24, che consente di chiamare, direttamente e senza ritardo, la Capitaneria più vicina per ricevere immediata assistenza.
Uno sforzo quotidiano, generoso, mirato a far sentire la stretta vicinanza che lega gli uomini e le donne della Guardia costiera alla collettività, consapevole di poter contare sul sostegno di un’organizzazione affidabile e capillare che solo nel 2013 ha permesso di salvare oltre 8000 persone, tra pescatori, marittimi e diportisti. Tutto questo rientra nell’ordinaria attività della Guardia costiera.
In sintesi: “il Corpo delle Capitanerie di porto - Guardia Costiera c’è sempre e ovunque”.