Con l’avvio della stagione estiva crescono i numeri di chi va per mare, per semplice diporto o per ragioni professionali e di conseguenza si intensifica il lavoro di prevenzione e controllo da parte della Guardia Costiera elbana, atto a scongiurare quei comportamenti che possono essere lesivi per la sicurezza altrui e per la salvaguardia dell’ambiente marino, che è bene di tutti.
Cosi nella notte tra lunedì e martedi i militari hanno predisposto un’azione di controllo mirata a reprimere eventuali illeciti nelle acque che circondano l’isola di Pianosa che, come noto, è stata individuata sin dal 1997 quale area naturale marina di interesse nazionale, per la bellezza dei fondali e la straordinario ecosistema e dove vige il divieto assoluto di pesca, insieme ad altri limiti, nella fascia di un miglio dalla costa.
Un’accurata azione di indagine e di informazione preliminare hanno consentito così agli uomini della Guardia Costiera di predisporre un appostamento notturno che alla fine ha consentito di fermare e denunciare due pescatori professionisti intenti alla pesca nella zona interdetta.
Intorno alle 5 del mattino i militari a bordo della motovedetta hanno intercettato un peschereccio a circa 350 metri da Punta Brigantina, nella zona sud dell’isola, intento a calare un attrezzo da pesca del tipo “palangaro” della lunghezza di circa 1500 metri, normalmente utilizzato per catturare specie di grossa taglia di pesce pregiato. Alla vista della motovedetta i pescatori hanno immediatamente tagliato la parte già immersa dell’attrezzo allontanandosi rapidamente verso il largo tentando nascondere l’azione in atto. L’imbarcazione è stata prontamente raggiunta e per i due occupanti a bordo è scattata la fase sanzionatoria, non senza aver prima recuperato il tratto di palangaro abbandonato, al fine anche di evitare il pericoloso fenomeno delle cd. “reti fantasma”, attrezzi da pesca che vengono abbandonati dai trasgressori e che, rimanendo in acqua per molto tempo, costituiscono una inutile trappola per i pesci oltreché un rifiuto abbandonato nell’ambiente.
Il peschereccio, appartenente alla flotta campese, è stato condotto presso il porto di Marina di Campo dove erano ad attenderlo altri militari della Guardia Costiera che hanno formalizzato la condotta illecita nei confronti dei due personaggi, di cui uno già recidivo. Per entrambi è scattata la denuncia penale alla competente Autorità Giudiziaria ed il sequestro degli attrezzi utilizzati.
Il lavoro degli uomini della Capitaneria di Porto, proseguirà ancora nei prossimi giorni in particolare per la tutela delle zone marine protette.