Brutto, anzi pessimo, episodio durante il Torneo di Calcio Bardi per Esordienti, una kermesse in svolgimento a Portoferraio riservata ai calciatori di appena 11 anni che, nella edizione 2014, registra anche la partecipazione dei "baby" di Juventus e Fiorentina.
Secondo la ricostruzione dei fatti di persone presenti tutto sarebbe stato innescato da un litigio a media distanza, tra genitori dei giovani sportivi che stavano in tribuna e l'accompagnatore di una delle due squadre elbane (Campese e Progetto Giovani Isola d’Elba) che si stavano affrontando in campo.
I più esagitati tra gli adulti sono scesi dalle gradinate e si sono avvicinati alla rete trasmettendo così tensione a chi stava giocando, e di lì a poco uno dei piccoli calciatori (forse in risposta ad un fallo subito) ha stampato due pugni in faccia ad un suo avversario, che con reazione commisurata all’età, si è messo a piangere.
A quel punto si è registrata un’entrata in campo di alcuni “genitori”, con la maggior parte degli spettatori che (per fortuna) mostrava tutta la sua disapprovazione, fischiando ed urlando "vergogna" all'indirizzo degli improbabili educatori.
Per fortuna il deprimente spettacolo è durato solo alcuni minuti, poi è tornata la calma e i ragazzi hanno ricominciato a giocare dimostrando più maturità di chi li incitava dagli spalti.
PS: il calcio, come ogni disciplina sportiva dovrebbe insegnare a rispettare l’avversario e ad essere corretti e leali. Certo che se in “trance agonistica” ci cadono coloro che dovrebbero essere equilibrati “modelli” di comportamento, per gli atleti in età evolutiva, attendiamoci una prossima generazione di “sportivi” (ma soprattutto di persone) decisamente inquietante.
Un consiglio ai più scalmanati “iperprotettivi”, quando gioca vostro figlio (che non diventerà mai Maradona o Balotelli come sognate - accontentatevi che ne venga fuori un uomo o una donna degni di tali appellativi) fate il suo bene restandovene a casa. I bambini sono bravissimi a risolvere da soli le loro liti e i loro conflitti, finché i grandi (si fa per dire) non ci si mettono di mezzo.