Diciannove avvisi di garanzia, sedici indagati, otto perquisizioni e una trentina di grammi tra hashish e marijuana recuperati, che si vanno ad aggiungere agli oltre 4 chilogrammi di hashish e quasi mezzo chilo di cocaina sequestrati in oltre un anno e mezzo d’investigazione.
Sono questi i numeri dell’epilogo di una doppia indagine che l’Aliquota Operativa dei carabinieri di Portoferraio ha portato avanti per lungo tempo, collaborando con i commilitoni della Stazione di Rio Marina, per porre fine a un’intensa e continua attività di spaccio che ha interessato, negli ultimi anni, Porto Azzurro, Campo nell’Elba e appunto il centro piaggese.
Le due attività partono separate e a distanza di dieci mesi l’una dall’altra, ma ad un certo punto si intersecano, perché tre degli indagati, una 32enne longonese, una 46enne di Capoliveri e un 20enne campano, residente a Porto Azzurro, risultano coinvolti sia nel traffico di droga che caratterizza la parte sud-ovest dell’isola che lo spaccio della zona est dell’Elba.
Gli investigatori pedinano, intercettano, perquisiscono, poi cominciano a fioccare i primi sequestri e i primi riscontri sulle cessioni e sui pagamenti. In un anno e mezzo si susseguono gli arresti in flagranza e si accumula tra i corpi di reato un quantitativo complessivo di droghe, tolto dalle strade elbane, che arriva quasi a 5 kg: soprattutto hashish, ma anche cocaina.
Infine la parte più difficile ma meno eclatante del lavoro, che l’opinione pubblica spesso ignora, perché meno spettacolare: il lavoro certosino, complesso, di argomentazione dell’attività d’indagine svolta, che richiede mesi e mesi di elaborazione di dati, narrazione di incontri e frequentazioni, riscontri fotografici, telefonici, interpretazione di conversazioni sostenute in codice per non destare sospetto; tutto per tessere la trama su cui ora il Pubblico Ministero fonderà l’accusa per sedici persone, per traffico illecito di sostanze stupefacenti, in concorso. Un delitto assai grave che può portare a diversi anni di reclusione.
Tra gli indagati- tredici uomini e tre donne, di età compresa tra i 24 e i 54 anni- quattro sono di nascita elbana, tre sono extracomunitari, due non risiedono sull’isola, uno è agli arresti domiciliari sull’Elba e tre erano già in diversi carceri d’Italia per altri motivi al momento della notifica dei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria.
Delle otto perquisizioni eseguite nei giorni scorsi due hanno avuto esito positivo: L.S., 25enne di Rio Marina e L.B., 38enne di Porto Azzurro sono stati, infatti, trovati in possesso di modeste quantità di marijuana e hashish (vds foto allegata), che dimostrano l’attualità e forse l’abitualità di certe consuetudini e che sommate a quelle ben più importanti recuperate dai militari nell’arco dell’intera indagine vanno a irrobustire un quadro accusatorio con cui il folto gruppo dovrà confrontarsi, a breve, nelle aule del tribunale labronico.