Piove sul bagnato, metaforicamente, in giorni accaldati, il "Maria Sole Lauro" ovverosia il "nuovo" catamarano ripittato con i colori di Toremar resta sconsolatamente fermo all'attracco portoferraiese, guasto a soli 20 giorni dall'entrata in servizio. E nella giornata di domenica a scontare "l'inconveniente" sono stati, come accennato in un precedente intervento da Beppe Stilo, soprattutto quanti intendevano prendere il mezzo veloce da Cavo, uno di loro Franco Filippini ha scritto una lettera al noto "numero verde" che ci ha partecipato:
"Nessuna informazione sul sito Toremar - scrive Filippini - chiunque si sarebbe potuto recare al porto di Cavo alle 18.20 per prendere la corsa delle 18.35; in un paese normale non c'è bisogno di chiamare prima, chiedere, guardare il sito, ascoltare i rumors di paese per affrontare una traversata di 20 minuti!
Il frequentatore abituale, conoscendo i suoi polli (quelli vecchi e quelli nuovi), acquista il biglietto la mattina per essere sicuro che tutto vada bene (ovvero che tutto vada come da orario ufficiale della compagnia che gestisce in concessione il Trasporto PUBBLICO Locale); ma il turista di passaggio, magari straniero, viene lasciato a piedi perchè non avendo informazioni al riguardo non ha neanche potuto prendere la nave della "concorrente" moby partita per l'ultima corsa un paio di ore prima dell'orario previsto per il catamarano.
Dunque il norvegese di passaggio, puntuale com'è, alle 18.20 poteva essere al porto di Cavo, sperare in un bus per Portoferraio alle 20.00 con arrivo alle 21.10, puntare alla nave delle 5.10 di lunedì mattina e essere finalmente a piombino con sole 11 ore di ritardo e una nottata in bianco.
E in ogni caso il frequentatore abituale si è visto costretto a spendere la bellezza di 18,50 euro per passare con la Giraglia della Moby (...) anzichè gli 8,60 euro richiesti da Toremar per il catamarano!"
Nel seguito della sua nota Filippini (che peraltro protesta pure per le non eccellenti performance del Giraglia sia per la scomodità delle scale che per l'odore non esattamente di violetta che insiste a bordo) fa notare che comunque il guasto non porta complessivamente danni all'armatore unico delle due compagnie che invece di veder viaggiare due mezzi semivuoti, traghetta con uno pieno e a più del doppio del prezzo, e termina augurandosi che in occasione di future eventuali avarie dei mezzi "sovvenzionati" siano svolti da chi di dovere immediati controlli per la verifica dell'effettivo stato dei vettori.
Elbareport