Con buona pace del neo presidente della, un giorno partecipata ed oggi (profumatamente) sovvenzionata, TOREMAR, Stelio Montomoli, a tratti eroico nel tentare di difendere l'indifendibile, e dimostrarci che viviamo nel migliore dei mondi del traghettamento possibile, è uno stillicidio, è un flusso continuo di critiche, che non si esprimono con confusi mugugni o con generiche proteste, ma con precise e documentate contestazioni e denunce.
E' una marea montante che si sta trasformando in una marittima Marcia degli Incazzati, che trova solo flebili e minimizzanti risposte nelle compagnie e nelle istituzioni preposte, a partire dallo strombazzatissimno "Osservatorio" sui servizi marittimi, che forse oberato dall'osservare il casino quotidiano che si è determinato, non trova tempo (atteso che ne abbia volontà e capacità politiche) per agire in concreto.
E così anche oggi registriamo il levarsi di due voci in rappresentanza dello scontento:
MA E' COSI' DIFFICILE ASCOLTARE COSA DICE LA GENTE?
«Ma è poi così tanto difficile ascoltare i cittadini dell’Elba che sui quotidiani e su tutti i social network gridano: “il Lora D’Abundo non è adatto a Portoferraio e, meno che mai, a Rio. L’aliscafone non è idoneo ad affrontare né il mare di libeccio né quello di scirocco. Il Bellini puzza ma è meglio della Lora, e il Planasia deve restare in linea poiché la testata del molo della Piaggia è stata modellato su di esso!”. Eppure questo lo dicono quelle persone che la nave devono prenderla per necessità con tutti i venti e con tutti i mari. Insomma, a parte i soliti venditori di fumo e/o gli imbonitori della ultim’ora, noi viviamo sulla nostra pelle, nel bene o nel male, quel braccio di mare che si estende sul Canale e che ci divide dalla terraferma. In definitiva, tecnici o meno,ascoltateci semplicemente e pacatamente e fate tesoro delle nostre richieste e delle nostre perplessità».
Lorenzo Marchetti
AUTO LASCIATE A BANCHINA (DOPO AVER STACCATO REGOLARE BIGLIETTO)
Non voglio discutere sul degrado a cui Toremar era ormai arrivata, ma quello che mi sorprende è l'atteggiamento del personale di bordo, quello soprattutto incaricato di far salire le auto all'imbarco. Più volte mi è capitato di vedere, come sabato 15 giugno, lasciare in banchina auto con regolare biglietto emesso (per Rio Marina nel caso di sabato). Cosa vuol dire questo? Sono stati emessi più biglietti rispetto ai posti disponibili? Sono state fatte salire prima auto con orario diverso? La gente era veramente arrabbiata e sull'orlo di chiamare i Carabinieri...attenzione Toremar!
Riccardo
Si dice che l'intelligenza e l'onestà intellettuale di una persona (ma può valere anche per un insieme di persone, come un organo amministrativo, un partito) si misura con la capacità di ammettere i propri sbagli. Ora è chiaro come il giorno, è incontestabile cha la privatizzazione della Toremar, o almeno questa privatizzazione, imposta come un macigno alle popolazioni insulari, si è dimostrata ad oggi un ciclopico fiasco, un avanzo del "liberismo contista impazzante", riscaldato e servitoci in una indigeribile salsa ceccobbao.
Se ne renda conto il Presidente Enrico Rossi, che stimiamo come persona avvertita e conseguente: il danno (la privatizzazione) è fatto, ne patiremo per almeno dodici anni le conseguenze, ma prenda atto del caos senza precedenti in cui ci troviamo noi della Toscana ultramarina con i nostri ospiti, attivi prestissimo strumenti di controllo veri ed efficienti, capaci di decidere ed incidere e soprattutto capaci di farsi rispettare.
sergio rossi