Una serata tranquilla ha avuto un epilogo quasi incredibile per il panorama elbano. Una coppia di turisti pisani, a Capoliveri per trascorrere una domenica sera in compagnia di alcuni amici, dopo aver posteggiato l’auto nel parcheggio nei pressi del cimitero, si è incamminata verso il centro del paese percorrendo via S. Antonio. Appena imboccata la stradina i due visitatori hanno visto sbucare dalla vegetazione circostante un uomo col volto coperto il quale, impugnando una pistola, intimava all’uomo di consegnargli tutti i soldi in suo possesso.
La vittima consegnava al rapinatore il portafogli che conteneva documenti, effetti personali e 150 € in contanti. Il rapinatore si impossessava del borsellino e si dileguava nella stessa vegetazione da cui era sbucato, facendo perdere le proprie tracce.
Dopo qualche istante una coppia di amici raggiungeva i due malcapitati e insieme a questi cercava, nella direzione di fuga del reo, il portafogli o altri effetti eventualmente abbandonati o gettati via dal malvivente. Senza nulla aver trovato le due coppie si recavano, allora, dai Carabinieri della Stazione di Capoliveri per raccontare i fatti.
Immediate, nella notte, scattavano le ricerche del soggetto sulla base della descrizione fisica fornita da vittima e testimoni e nel pomeriggio di lunedì 28, i militari sono riusciti a far fruttare ogni dettaglio di quel racconto, riuscendo a individuare con assoluta certezza gli autori della rapina. Infatti i carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Portoferraio, unitamente ai colleghi della Stazione di Capoliveri sono riusciti, in meno di 24 ore, a ricostruire nei particolari le singole azioni compiute da I.S. 45enne capoliverese il quale, vistosi alle strette, non ha potuto far altro che ammettere le proprie responsabilità confermando, passo dopo passo, tutti i suoi movimenti.
L’uomo, però, non ha agito da solo. Considerato il teatro dell’evento, infatti, una strada di frequente passaggio anche nelle ore serali, il rapinatore si è avvalso di un palo. E anch’esso, G.S., 19enne, sempre capoliverese, è stato identificato dai militari e denunciato per il concorso nel delitto.
Nella tempestiva attività i carabinieri hanno anche recuperato il portafogli asportato alla vittima e parte del suo contenuto, nonché l’arma del delitto, che era stata abilmente occultata fra la fitta vegetazione nei pressi dell’abitazione di uno dei due rei. La pistola, come ipotizzato fin dal principio dagli investigatori, è in realtà una riproduzione in metallo di una semiautomatica cal. 7,65: ovvero una scacciacani priva del tappo rosso.
I due rapinatori, segnalati a piede libero all’Autorità Giudiziaria livornese per un reato punito assai gravemente dal codice penale, rischiano oltre tre anni di reclusione.
Nella foto: i carabinieri della Stazione capoliverese mostrano l’arma del delitto e la refurtiva rinvenuta.